Cibo sano? Meglio costi poco!
Preferisci del cibo sano o è meglio che sia gustoso? La domanda è stata posta ai millennials, ovvero i giovani nati fra il 1980 e il 2000, per quanto riguarda la propria dieta. La risposta è che non importa, basta che costi poco. Lo rivela una ricerca condotta dall’Università di Siena e basata sulle interviste di oltre mille ragazzi di età compresa tra i 16 e i 35 anni, finalizzate a comprendere le abitudini alimentari dei giovani italiani. Il 91% degli intervistati indica il fattore prezzo come molto importante, se non addirittura fondamentale. A seguire ci sono le proprietà nutrizionali e la stagionalità del prodotto per rispettivamente l’85% e l’84% del campione, la provenienza italiana (83%) e l’affidabilità del marchio (81%).
Un buon numero dei giovani intervistati, circa il 40% del totale, sarebbe disposto a seguire una dieta ecologicamente sostenibile in linea di principio. Ma di fatto lo stile alimentare che primeggia è quello dei cosiddetti “agnostici” (31%), composti da chi consuma sia alimenti qualitativamente superiori come il biologico, il Dop o l’Igp che junk food. Dalla ricerca è emersa anche la consapevolezza dei giovani rispetto alla comunicazione nel mondo dell’industria alimentare: pochi (23%) giudicano affidabili le informazioni veicolate dai social media, mentre la maggioranza si affida alla famiglia (88%) e al medico di base (83%).
Fonte: Radio105 network
I millennials e la salute
I Millennials sono molto attenti ai valori nutrizionali, così come ai metodi di produzione. Ad esempio, rifiutano i cibi eccessivamente “industriali”. Tra i prodotti che preferiscono ci sono quelli vegetali e naturali, ricchi di fibre e poveri di colesterolo. Gli OGM, gli aromi alimentari non naturali e i coloranti artificiali vengono per lo più evitati.
Il desiderio di un’alimentazione sana, unito all’aspirazione identitaria tipica delle loro scelte, li porta a scegliere con più frequenza diete “totalizzanti”, come il veganismo. Una scelta di salute che va a braccetto con la preoccupazione per l’impatto del proprio stile di vita sull’ambiente.
Per approfondire questi aspetti, vi invitiamo a leggere l’articolo su “Il giornale del cibo“.
