Non solo vino: i cocktail per nuovi abbinamenti a tavola

Luca Gardini

Luca Gardini

Un’altra estate, finalmente è trascorsa. Relax e godimento spero siano state le vere mete, al di là di mare o montagna, delle vacanze di ciascuno. Chi è rimasto a casa avrà comunque goduto di pace e fresco, dopo aver pigiato il tasto di accensione del condizionatore.
 
In estate, a tavola, le scelte sono state tante, dai piatti leggeri e freschi a ‘carbonara anche a ferragosto’. Nel bicchiere? Più di un’opzione. Il vino, certo, magari persino rosso, magari servito fresco o addirittura freddo, a patto che non emergano eccessi tannici o sensazioni amare.
 
Al vino tuttavia si sono affiancati, in una bagarre di vero e proprio godimento, abbinamenti liquidi, persino alcol free, il cui raggio d’azione è più che mai ampio. Tralascio il caffè e il tè in quanto le varietà, i sistemi di estrazione/preparazione e i tabù –poi non dormo- sono spesso inversamente proporzionali alla durata –breve, troppo breve- delle ferie, necessarie a provarli tutti.

Cocktail a tavola??

I cocktail? Sicuro, ma con delle precisazioni. I drink oggi hanno raggiunto, grazie a distillati sempre migliori e a tecniche di preparazione sempre più trasversali, in molti casi derivate direttamente dalla cucina, vette di creatività e sapore sempre più alte. Per questo motivo a casa o tra amici mi manterrei, ma è un parere del tutto personale, su drink semplici, ma non necessariamente scontati.

Ricordate, ad esempio, che l’essenzialità del gin tonic ha le sue regole, fatte di freddo, proporzioni e considerazione rispetto alle differenti aromatizzazioni tanto della tonica quanto del gin. Cogliendo l’equilibrio di questi fattori e combinandoli con alcuni piatti estivi, ma non solo, si potranno realizzare grandi abbinamenti. Penso agli affumicati di pesce o anche ai marinati, magari usando proprio il gin.

gin a tavola

Ma quale gin scegliere?

Visto il fitto panorama di distillati a base di ginepro, vi voglio dare un paio di consigli. Per una purezza tutta nostrana che punti sulla qualità, anche gustativa, del ginepro, la mia scelta, tra tante, va al Solo Wild Gin di Pure Sardinia, un distillato che sfrutta il ginepro selvatico della Sardegna. Se invece non volete rischiare di perdervi nel mare di variabili legate agli incroci di sapori di gin e toniche, ecco un abbinamento bell’e fatto.
 
Il 6 O’Clock gin, realizzato con ginepro e altre sei botanicals, ha la sua tonica dedicata, lasciandovi perciò solo il compito della miscelazione e la libertà di godere dei piatti che sceglierete in abbinamento. Tornando al vino, ma non volendo parlare di una tipologia precisa, andrei a riscoprire il vermut. Un bere italiano che per anni ha sostenuto sulle proprie spalle il momento dell’aperitivo.
 
Oggi si accomoda persino a tavola, accanto a quelle preparazioni, ad esempio delle ribs al BBQ laccate al miele, che magari sfruttino le stesse sfumature gustative, spesso improntate ad un mix di toni amaricanti, speziati e balsamici. Tra i tanti vermut vorrei suggerire quello dell’azienda marchigiana Santa Barbara.

E poi….

Il Vermut rosso in questione (mix di vini rossi dell’azienda ricavati da uve Lacrima di Morro d’Alba, Montepulciano e Sangiovese con aggiunta di spezie e botaniche) gioca per certi versi con l’uomo. Stefano Antonucci (nome del vermut nonché proprietario dell’azienda), persona dall’indole estroversa e godibile, la stessa che ritroviamo anche in questo vino. Per un’alternativa non alcolica, ma di sicuro successo e piacevolezza: due bibite.
 
Una scura e una chiara, come il vino. Le produce Galvanina, azienda romagnola, per la precisione riminese, la cui fonte sgorga dall’Appennino dissetando sin dai primi del ‘900. Galvanina ha deciso, meno di dieci anni fa, di rispolverare alcune vecchie formule per la produzione delle proprie bibite. Le ricette, come quelle della gassosa, sono rimaste intatte e semplicemente attualizzate. Come? Grazie ad una realizzazione che prevedesse ingredienti bio.
 
Ecco allora che per la gassosa all’aroma di limone siciliano, ricavato da frutti certificati bio, si aggiunge acqua di fonte -ci mancherebbe- e anidride carbonica ricavata in modo naturale dal sottosuolo. Bibite di tradizione quindi, ma non solo. Penso alla scura arancia rossa, carota nera e mirtillo, una bibita che ha vinto il SofiTm Award come miglior cold beverage durante la competizione Speciality Food Association.
 
Effervescenze mai solo dolci, in grado perciò di accompagnare dei piccoli finger e tapas, anche perché l’acqua Galvanina, utilizzata per prepararle, ha –naturalmente – un alto contenuto di carbonato di calcio, fattore che stimola i processi digestivi. Grazie a questi abbinamenti potremmo portare un sorso d’estate anche nei primi mei dell’autunno.
 
Gin a tavola: i nuovi abbinamenti extra-ordinari. I cocktail consigliati da Luca Gardini
 
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