Prosecco patrimonio Unesco? Dopo la pizza ci provano anche le bollicine

Il ministro Martina ha firmato il dossier di candidatura nella lista dei Patrimoni mondiali dell’Unesco: oggi si decide se inviare a Parigi la candidatura delle colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene

Prosecco: patrimonio Unesco in vista?

In principio fu la pizza. Era marzo 2016 quando l’Italia candidò l’arte dei pizzaiuoli napoletani a patrimonio dell’Unesco. Oggi tocca al Prosecco: il ministro Maurizio Martina ha firmato il dossier di candidatura nella lista dei Patrimoni Mondiali delle colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene. Il dossier è in corso di analisi quest’oggi dalla Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco che dovrà formalmente decidere se inviare a Parigi la candidatura per ottenere l’iscrizione del sito Unesco entro luglio 2018. Si tratterebbe di un vero e proprio paesaggio culturale dove l’opera dei viticoltori ha contribuito a creare uno scenario unico.

L’area del Prosecco

Situato nell’Italia nord-orientale, in provincia di Treviso, l’area del Prosecco comprende la fascia collinare che dal Comune di Valdobbiadene; si estende verso est fino al comune di Vittorio Veneto, scendendo verso Conegliano, e annovera una consistente porzione del paesaggio viticolo della Denominazione di Origine Controllata e Garantita dove si produce il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG.

Il paesaggio è caratterizzato da colline, ciglioni (esili appezzamenti di vite su strette terrazze erbose) ma anche boschi, borghi e terreni agricoli. Per molti anni, questo terreno accidentato è stato modellato e adattato dall’uomo. Dal XVII secolo l’uso dei ciglioni ha creato un particolare paesaggio a scacchiera con filari di viti paralleli e verticali ai pendii. Nel XIX secolo, la tecnica bellussera di allevamento delle viti contribuì a connotare il paesaggio che dà vita al Prosecco.

Il ministro Martina sostiene la candidatura. “Esprime con forza la capacità del Prosecco di valorizzare un territorio agricolo e promuovere l’Italia nel mondo” dice. “Uno degli elementi di forza del dossier è dato proprio dalla positiva convivenza tra lavoro umano ed ecosistema. Vogliamo evidenziare ancora di più il ruolo centrale dell’agricoltore nella salvaguardia della biodiversità del paesaggio rurale. Mi auguro che domani la Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco confermerà la volontà politica di candidare questo pregevole sito così da rafforzare il primato italiano in ambito Unesco, primo paese al mondo per siti dichiarati patrimonio dell’umanità”.

Speriamo di cercare presto “Prosecco patrimonio Unesco” sui motori di ricerca e scoprire che il sogno si è trasformato in realtà.

Fonte: corriere.it

Prosecco patrimonio unesco


Potrebbero interessarti anche