I numeri della ristorazione italiana 2016

Ristorazione italiana 2016: tutti i dati di spicco

La spesa delle famiglie in servizi di ristorazione è stata nel 2015 di 76.401 milioni di euro in valore e di 70.356 milioni in volume con un incremento reale sull’anno precedente pari allo 0,9%.

A dicembre del 2015 negli archivi delle Camere di Commercio italiane risultavano attive 325.110 imprese appartenenti al codice di attività 56 con il quale vengono classificati i servizi di ristorazione. La Lombardia è la prima regione per presenza di imprese del settore con una quota sul totale pari al 15,4%, seguita da Lazio (10,9%) e Campania (9,4%), la Toscana con 21.758 unità, è al 6,7%. Nel terzo trimestre del 2016, secondo la Fipe, l’indice del fatturato delle imprese che erogano servizi di ristorazione (bar, ristoranti, mense) è stato pari a 102,1 segnando una variazione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente del 3,7%. Un risultato che rafforza la modesta performance dei primi sei mesi dell’anno portando a +2,1% l’incremento nominale nei primi 9 mesi del 2016 rapportati al medesimo periodo dell’anno precedente.

Le parole di Lino Enrico Stoppani

“L’importanza della ristorazione per il turismo italiano è dimostrata dagli 8,4 miliardi di euro che quest’anno verranno spesi dai turisti stranieri nel nostro Paese, il 5% in più rispetto al 2014”. Anche quest’anno ci si aspetta un buon trend. Sono questi i dati presentati di recente da Lino Enrico Stoppani, Presidente Fipe.
“La cucina italiana è la più apprezzata e la più imitata al mondo” ha dichiarato il presidente. “Per i turisti stranieri è uno dei principali motivi di viaggio in Italia, addirittura il primo per ritornarci. Nonostante ciò, spesso non riusciamo a valorizzare adeguatamente le potenzialità che il settore potrebbe esprimere attraverso efficaci azioni di promozione e comunicazione”.

Expo ha fatto il suo

“Expo Milano 2015 – ha continuato Stoppani – è senza dubbio un esempio positivo (anche se i colleghi di Milano hanno qualche ragione per lamentarsi) di come la valorizzazione sia possibile, basti ricordare il “Food Act”, un patto tra Governo e Ristorazione promosso dal Ministro Martina per migliorare e rafforzare il settore”.

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