Pizza patrimonio Unesco: countdown per il giorno della verità

La pizza sarà patrimonio Unesco?

La decisione del comitato per Pizza Unesco arriverà ufficialmente il 9 dicembre e si concluderà così un percorso iniziato 7 anni fa e che ha coinvolto oltre 2 milioni di persone con la loro firma a sostegno della candidatura dell’arte dei pizzaioli napoletani a patrimonio immateriale dell’Unesco.

Parte quindi il countdown per l’appuntamento finale per il voto, a Seul in Corea del Sud il comitato riunito decreterà l’iscrizione o meno del celebre prodotto nel patrimonio dei beni immateriali. In particolare sarà il dodicesimo Comitato dell’Unesco che deciderà se proclamare “L’arte dei pizzaiuoli napoletani” patrimonio dell’umanità: 24 Paesi compongono il Comitato Intergovernativo, il suo organo esecutivo, che dovrà decidere sulla candidatura italiana. Tra questi 24, solo 2 sono i paesi europei che ne fanno parte: Austria e Cipro che hanno già dichiarato di essere pronti a sostenere i pizzaiuoli napoletani.

pizza unesco riconoscimento

Il responso arriverà entro il 9 dicembre

L’argomento è all’ordine del giorno il 6, ma ufficialmente bisogna attendere la conclusione dei lavori per avere l’ufficializzazione prevista per il 9 dicembre.

Napoli è già in fermento, ma il capo della delegazione italiana, Pier Luigi Petrillo, raccomanda prudenza e suggerisce di non dare per scontato il risultato “sino alla conclusione dei lavori fissata per il 9 dicembre. Ogni iniziativa di festeggiamento che possa ricondurre il riconoscimento alla pizza e che consista nella distribuzione, vendita, commercializzazione, esaltazione o quanto altro della pizza e delle produzioni connesse alla pizza. Ricordo a tutti che già in passato per un errore simile (spaghettata in Campidoglio) rischiammo all’ultimo di veder sfumato il lavoro”. Suggerisce poi di non concentrarsi sulla pizza, ma sull’arte dei pizzaioli e su quel gesto antico che dà uno schiaffo al disco di pasta perché quest’arte “ha svolto una funzione di riscatto sociale, elemento identitario di un popolo, non solo quello napoletano, ma quello dell’Italia. È un marchio di italianità nel mondo”, come detto dalla Commissione designatrice.


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