Il presidente della federazione italiana cuochi pugliese: «La formazione è alla base del mestiere»

“Conoscenze in merceologia, in tecniche di cottura, in alimentazione, in tecnologie applicate e non per ultimo una grande manualità: direi che la formazione è oggi alla base del mestiere, permette ad uno chef di differenziare le sue proposte culinarie», spiega Michele D’Agostino, presidente dell’Unione Cuochi Pugliesi. «I ragazzi devono imparare che nella cucina di qualità non ci sono solo testure e molecole. La cucina va fatta con l’utilizzo di strumenti studiati e realizzati per sfruttare al massimo le fonti di calore, la qualità delle derrate utilizzate, la maneggevolezza dello strumento”.
 
Chi è Michele D’Agostino?
Classe 1956, Michele D’Agostino mette per la prima volta le mani in pasta nella cucina di casa, spadellando all’ombra della mamma. E quando dalle pesanti padelle in ferro è passato alla cucina della scuola alberghiera non ha perso tempo: ecco che dai suoi fornelli vengono fuori gnocchi di patate saltati in padella con una salsina di pomodoro e basilico. Ingredienti che gli sono rimasti nel cuore, tanto che nella sua dispensa non mancano mai pomodorino fresco e profumato, un ottimo olio extravergine di oliva e, perché no, dell’ottimo pesce fresco di pescato.
 
Qual è il suo profumo preferito?
I profumi di cottura che lo inebriano e lo innalzano ad un guerriero. Tutto in cucina passa attraverso lo strumento di cottura, ma su tutti Michele preferisce la padella perché con la padella riesce a dare dei sapori più centrati e vive una cucina immediata e fresca. Il resto è spettacolo.
 
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