Rassicurante tradizione: i dolci del Natale

Imma Gargiulo

Imma Gargiulo

I dolci di Natale

Si avvicinano le festività natalizie e si sfoderano ovunque i dolci della tradizione. Ogni paese, ogni città, anzi ogni famiglia ha la sua tradizione in fatto di dolci di Natale. Nella mia famiglia almeno 4 sono i dolcetti che non devono mancare: struffoli, zeppole, susamielli e roccocò.

Le origini delle tradizioni

Ma ci si è mai chiesti da dove vengano le tradizioni? Perché mangiamo questi e non altri dolcetti? Perché, perché? Quante domande, e così quante risposte… anche in cucina. Chi ama la cucina come me, si pone sempre tante domande, ma poche volte ho sentito qualcuno, appassionato di cucina, sostenere di avere la sua personale tradizione.
Tutti noi sudditi della cucina abbiamo la nostra personale interpretazione delle ricette della tradizione, ma quanti di noi posso affermare di avere la propria personale tradizione?
Ebbene sì, alla vigilia di Capodanno, quando tutti i buoni propositi vengono espressi ci sarà in prima fila il mio primo buon proposito: regalare alla mia storia di persona sulla terra e di riflesso alla mia famiglia (giusto per la continuità….) una nuova tradizione culinaria.

La ricetta dei momenti felici, la ricetta delle cose buone, la ricetta del viaggio, la ricetta delle storie vere nascoste in un fumetto, un cartone animato che insegna più di un documentario, una domanda di un bimbo che apre la mente più di un libro di storia.

La apple pie

Ecco il mio dolce, apparentemente mutuato dalla tradizione d’oltreoceano. Chi può dire da dove sia nata? Chi può asserire con certezza che la famosa apple pie sia veramente americana? Se vi rivelassi che sospetto sia nata nella vecchia cucina di mia nonna. Anzi, ad essere precisi dei nonni, dei nonni, dei nonni di mia nonna? E che sia arrivata in America dopo che un avo aveva incontrato una ragazza svedese a Sorrento (cosa per altro all’ordine del giorno nella mia amata città) partita per cercare fortuna in America… e da questo punto in poi è solo storia.

torta di mele imma gargiulo

Se la torta di mele annurche si è trasformata in uno dei miti americani perché non può essere il dolce della mia personale tradizione? Un’icona di casa mia?
La famosa pasta brisè di nonna Immacolata è il guscio perfetto per contenere i pezzetti di mele annurche rigorosamente non sbucciate. È nella buccia il segreto del profumo inconfondibile di queste mele, perciò è vietato sbucciarle.
La salsa, che avvolge le mele ed in cottura si amalgama con loro, è ricca di tutti i profumi che ad un buon napoletano ricordano il Natale: vaniglia, chiodi di garofano, cannella e miele.

Una crosta croccante, un cuore morbido e profumato e tanti prodotti della mia terra: non può essere nata in America, ma può con sicurezza essere amata dal popolo americano. Per cui mutuo il loro motto e cito un passo dell’American pie Council: “Quando dici che una cosa è “americana quanto la torta di mele”, quello che stai realmente dicendo è che quella cosa è arrivata in questo paese da altrove e si è trasformata in un’ esperienza certamente americana”.

Non posso che chiudere dando a voi tutti, lettori di Ristorazione Italiana Magazine, Buon Natale e buona fortuna nel cercare la vostra personale tradizione.

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