Roberto Mannocchi rivoluziona la sua vita e porta la pizza buona e digeribile in Scozia

roberto mannocchi chef“Mollo tutto e cambio vita”. Inizia così la storia di Roberto Mannocchi che all’età di 28 anni lascia la sua attività di import export di automobili e un po’ per gioco comincia la sua carriera professionale nel settore della pizza che lo porta oggi ad essere l’Executive Pizza Chef della famosa catena scozzese “Tony Macaroni” e del concept di pizza napoletana “Mozza”.

La storia di Roberto Mannocchi

Come ci racconta, nel 2006 galeotto fu un corso di pizza a Roma che lo introduce pian piano nel mondo delle farine e dei lievitati, successivamente inizia una formazione più approfondita con Angelo Iezzi e lì cresce professionalmente grazie agli insegnamenti del maestro romano sulla lunga lievitazione a temperatura controllata che garantisce l’alta digeribilità.
 
Lavora per diversi anni nella pizzeria al taglio “Angelo e Simonetta” e al “Parco dei Pini”, e contemporaneamente collabora a stretto contatto con il Molino Iaquone per la presentazione in Italia e all’estero del prodotto pizza partecipando alle più importanti fiere del settore.

Roberto non teme i cambiamenti e così nel 2010 decide di lasciare l’Italia e stabilirsi in Scozia dove inizia a lavorare dapprima come pizzaiolo per Giuseppe Marini, proprietario di “Tony Macaroni”, per poi diventarne Responsabile dello sviluppo della rete con la gestione di nuove aperture, l’organizzazione di sistemi di lavoro per il prodotto pizza, la scelta delle materie prime da utilizzare e la formazione del team.

Professionalità e competenza al servizio della buona pizza

Grazie alla sua professionalità e competenza nel settore, dal 2017 si occupa anche dello sviluppo della catena di pizzerie napoletane “Mozza”, brand in forte crescita che gli ha permesso di conoscere ed apprezzare fino in fondo la filosofia della pizza napoletana, ma con un occhio all’alta digeribilità.
 
Ha scelto, infatti, di creare un prodotto con tutte le caratteristiche della pizza napoletana come il cornicione di 2 centimentri, un impasto morbido cotto a oltre 400°, con l’utilizzo di farine “non convezionali alla pizza napolentana” del Molino Iaquone accompagnate da una maturazione più lunga che donano sapori e profumi più profondi.
Da sette anni in terra scozzese e ogni giorno stimolato e appagato dal suo lavoro, Roberto questa volta non ha intenzione di cambiare vita, ma ci confessa il suo piccolo rimpianto fuori dai confini nazionali: “non lavorare più con Angelo Iezzi perché con lui c’è sempre una cosa nuova da imparare!”.

Roberto Mannocchi


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