Le statistiche sul cibo? Non sempre sono di buona qualità

Walter Caputo

Walter Caputo

Da parecchio tempo sul web si trovano moltissime bufale sul cibo e sull’alimentazione. E’ ora di fare chiarezza e ciò tocca necessariamente alla scienza. Ci proveranno 31 relatori dal 6 all’8 aprile 2018 a Roma, nell’ambito del secondo Congresso Nazionale di Medicina e Pseudoscienza, organizzato dal Gruppo C1V.

Questa nuova edizione sarà dedicata al tema del rapporto fra alimentazione e salute, tra scienza, falsi miti e bufale “2.0” (www.cnmpconference.com), e anche quest’anno vedrà la partecipazione di relatori di spicco, provenienti dal mondo della ricerca, della medicina e dell’informazione, fra cui, nell’ordine, Piero Angela, Paolo Attivissimo, Roberto Burioni, Luciano Butti, Nino Cartabellotta, Gilberto Corbellini, Salvo di Grazia, Francesco Maria Galassi, Silvio Garattini, Pierluigi Lopalco e molti altri.

E tra i 31 relatori ci sarò anch’io, non solo per parlare del libro “La pizza al microscopio” (insieme alla coautrice Luigina Pugno), ma soprattutto per parlare dei numeri del cibo. Il mio principale obiettivo è divulgare la Statistica, perché è una scienza quantitativa di cui la gente conosce solo pochi elementi. Inoltre, spesso, ci si fida troppo facilmente dei numeri, proprio perché sono numeri. Ma anche i numeri possono mentire.

Ad esempio, su cosa basiamo le nostre scelte alimentari in ottica salutistica? Consultiamo i risultati di ricerche che derivano da indagini statistiche, ma non sappiamo neanche cosa sia la Statistica.  La Statistica trova il fondamento della propria esistenza nell’utilità che fornisce, soprattutto nel dare supporto alle decisioni, tramite la trasformazione dei dati in informazioni. Detto in altre parole, la Statistica è utile per prendere buone decisioni, ed è per questo motivo che viene utilizzata pressoché dappertutto ed è stata inserita nella maggior parte dei corsi universitari.

statistiche sul cibo

Prima che i dati possano essere elaborati e quindi da essi si possano estrarre informazioni, è necessario raccoglierli in maniera opportuna. Per far ciò esistono due metodi principali:
• le indagini censuarie (effettuate su tutta la popolazione, appartenenti al ramo della statistica detto “statistica descrittiva”, forniscono risultati certi, salvo errori nella fase di raccolta o di elaborazione dati);
• le indagini campionarie (effettuate su un sottoinsieme della popolazione definito “campione”, appartenenti al ramo della statistica detto “statistica inferenziale”, forniscono risultati probabilistici).

Tramite siti e blog ci sembra di avere a disposizione un sacco di statistiche, apparentemente certe e di buona qualità. Ma di cosa si tratta? Ho definito tali dati con il termine di “Statistica Automatica”: quest’ultima non prende in considerazione una popolazione, né un campione attendibile ovvero estratto casualmente da una popolazione, ma bensì solo gli internauti attivi, ovvero tutti coloro che sono connessi ad internet e lasciano tracce. Peraltro, tali internauti, consapevoli di essere oggetto di misurazione, talvolta agiscono per modificare i risultati delle misure, al fine di promuovere i loro siti e blog (o la loro reputazione) tenendo d’occhio le oscillazioni degli indicatori.

Se consideriamo il sistema delle recensioni (di alberghi, ristoranti e simili), anche qui troviamo un problema alla base: solo alcuni scrivono recensioni, per altri è una perdita di tempo. Oltretutto alcuni scrivono solo per denunciare la propria insoddisfazione, dimenticandosi poi di commentare anche le situazioni in cui si sono trovati bene. L’insieme dei recensori sembra un campione che si è autoselezionato (e ciò non va bene), invece di esser selezionato dal caso. Come se non bastasse non tutti i prodotti e servizi vengono recensiti. Per non parlare del modo in cui le recensioni vengono “riunite” in unico punteggio finale. Spesso la “sintesi dei voti” non è matematicamente accettabile; di conseguenza neanche lo score finale risulta attendibile.
 
Leggi anche l’articolo “Comunità microbiche nei materiali a contatto con gli alimenti” di Walter Caputo e Luigina Pugno!
 
 
 


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