Tonno in scatola 2024: dati, sostenibilità e consumi

Tonno in scatola: trend, sostenibilità e consumi nel 2024

Nel 2024, il settore del tonno in scatola italiano ha vissuto un anno di stabilità e assestamento. Nonostante un calo a volume del 4%, le confezioni vendute hanno registrato una diminuzione contenuta dello 0,6% rispetto al 2023 (fonte: Ancit su dati NIQ).

tonno in scatola

Consumi e vendite: un settore che resiste

Per ridurre gli sprechi e i prezzi, l’industria ha introdotto formati con minori quantità di olio. Queste soluzioni, già proposte negli anni passati, si confermano come una tendenza destinata a consolidarsi. Va ricordato che, anche in caso di minori quantità d’olio, la normativa prevede percentuali minime di tonno. Queste sono pari al 65% per il prodotto in olio e al 70% per il tonno al naturale. I consumi restano solidi, con un consumo pro capite annuo di 2,36 kg (fonte: ANCIT su dati Istat).

Secondo l’indagine condotta da AstraRicerche, 6 italiani su 10 consumano il tonno almeno una volta alla settimana. Circa 3 italiani su 10 hanno incrementato il consumo negli ultimi 2/3 anni.

L’export di tonno in scatola

Come ha sottolineato il Presidente di ANCIT (Associazione Nazionale Conservieri Ittici e delle Tonnare), il comparto ha affrontato anni complessi tra inflazione e aumento dei prezzi, ma i consumatori continuano ad apprezzare la qualità dei prodotti e il crescente impegno delle aziende nella sostenibilità.

Le esportazioni hanno mostrato un andamento positivo, raggiungendo le 30.600 tonnellate (+9,57% rispetto al 2023). I principali mercati esteri restano i Paesi dell’Unione Europea come Germania e Grecia, ma anche Canada, Arabia Saudita e altri Paesi terzi stanno dimostrando un interesse sempre maggiore.

Il ruolo della sostenibilità e dell’economia circolare

Il settore delle conserve ittiche è sempre più impegnato in  processi di economia circolare. Le parti del pesce non utilizzate per l’inscatolamento vengono riutilizzate per produrre farine e oli di pesce, cosmetici e integratori nutrizionali. Le scatolette di tonno sono realizzate in materiali riciclabili al 100% come acciaio e vetro. Nel 2024, sono state avviate al riciclo circa 409.000 tonnellate di imballaggi in acciaio, pari al 77,8% dell’immesso al consumo (fonte: Consorzio Ricrea).

Un alimento salutare e ricco di nutrienti

Il tonno in scatola rappresenta una vera e propria miniera di nutrienti essenziali. È ricco di Omega 3, zinco, selenio, proteine di alta qualità, oltre a potassio, iodio e fosforo. Offre anche un importante apporto di vitamine, tra cui A, D, E, B2, B12 e B3, oltre a ferro in quantità comparabile a quella del filetto di carne, rendendolo un eccellente sostituto proteico. Secondo il nutrizionista Luca Piretta, Gastroenterologo e Nutrizionista presso l’Università Campus Bio-medico di Roma, il tonno favorisce la salute cardiovascolare e il benessere mentale, grazie al contenuto di triptofano, precursore della serotonina, l’ormone della felicità (fonte: ANCIT). Inoltre, questo alimento contribuisce a ridurre il rischio di malattie neurodegenerative e depressione.

L’eredità culturale e la tradizione

Il tonno in scatola rappresenta una tradizione mediterranea che ha saputo evolversi mantenendo i più alti standard qualitativi. Oggi il comparto è un pilastro del Made in Italy, sinonimo di storia, cultura e innovazione che guarda sempre più alla sostenibilità ambientale e alla valorizzazione delle risorse marine.


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