Piccoli frutti: perché sono diventati un must per gli italiani?

piccoli frutti

I piccoli frutti stanno conquistando il cuore degli italiani. Una recente indagine su un campione di 3.000 persone, ha rivelato che il 95% degli italiani li consuma almeno occasionalmente, con un trend di consumo più frequente tra i giovani e nelle regioni del Sud Italia. Scopriamo insieme i dettagli di questo interessante fenomeno alimentare e le motivazioni che spingono sempre più persone a scegliere questi frutti ricchi di gusto e benefici.

Il consumo dei piccoli frutti in Italia: dati e trend generazionali

La survey realizzata da Sec Newgate Italia, in collaborazione con Bilendi, ha fotografato il comportamento alimentare degli italiani rispetto ai piccoli frutti. Il dato più significativo è che il 95% degli intervistati consuma fragole, lamponi, mirtilli, more o ribes almeno di tanto in tanto.

Tuttavia, analizzando i dati per fasce d’età, emergono importanti differenze:

55-64 anni: la percentuale di consumo arriva al 96,9%, ma soprattutto con una frequenza più moderata, rispondendo “Sì, a volte”.
Giovani tra 18 e 44 anni: il consumo è più frequente e abituale, con la risposta “Sì, spesso” che tocca punte di oltre il 60% nella fascia 35-44 anni.
Questi dati confermano come i Millennials e la Gen Z siano i principali protagonisti del consumo abituale di piccoli frutti, con una maggiore attenzione verso l’alimentazione sana e gustosa.

Il Sud Italia e i giovani guidano il consumo frequente

Non solo l’età influenza il consumo, ma anche la provenienza geografica. Le regioni del Sud Italia e le Isole si distinguono per la maggiore frequenza di consumo di piccoli frutti, con un dato che supera il 56%. Seguono a breve distanza il Nord Ovest, il Centro e il Nord Est, con percentuali leggermente inferiori.

Questo dato è particolarmente interessante per le aziende del settore, che individuano nel Sud Italia un mercato in forte crescita, sostenuto anche da una cultura alimentare ricca di prodotti freschi e locali.

Giovani e piccoli frutti: un binomio vincente

I giovani rappresentano un target privilegiato per il mercato dei piccoli frutti. Secondo la survey:

Il 44,8% dei ragazzi tra 18 e 24 anni preferisce consumare piccoli frutti freschi e trasformati, un dato che supera di quasi 12 punti percentuali la fascia 45-54 anni.
Anche i 25-34enni mostrano un gradimento superiore alla media nazionale, con il 39,3% di preferenza verso questi prodotti.
Questa preferenza si lega non solo al gusto ma anche alla praticità: i piccoli frutti sono uno snack facile, veloce e versatile, perfetto per uno stile di vita dinamico e moderno.

Le motivazioni d’acquisto: gusto, benefici e sostenibilità

Un altro elemento chiave emerso dall’indagine riguarda le motivazioni che spingono al consumo di piccoli frutti. Il gusto è il fattore più apprezzato, con oltre il 70% di consensi sia tra i giovani (18-24 anni) che tra gli over 64.

Altre motivazioni importanti includono:

Benefici nutrizionali: l’interesse cresce con l’età, raggiungendo il 66,3% tra gli over 64.
Snack facile e veloce: preferito soprattutto dai giovani, con un 44,5% nella fascia 18-24 anni.
Guilty pleasure: più sentito tra i più giovani (25,9%), segno di un consumo anche legato al piacere e alla gratificazione.
Inoltre, la consapevolezza ambientale gioca un ruolo sempre più rilevante, soprattutto tra i giovani. Il 43,7% dei 18-24enni dichiara di essere informato sull’impatto ambientale positivo delle coltivazioni di piccoli frutti e sul loro contributo alla tutela del territorio, mentre sommando anche chi ne ha solo sentito parlare, questa percentuale sale al 67,7%.

La sostenibilità ambientale: un valore aggiunto per i piccoli frutti

La conoscenza delle pratiche sostenibili legate alla coltivazione dei piccoli frutti è più diffusa tra gli uomini e nelle regioni del Sud e delle Isole, dove si registra un maggior livello di informazione ambientale. Questo aspetto si rivela un importante driver di scelta per molti consumatori, soprattutto per le nuove generazioni attente non solo al sapore ma anche all’impatto ecologico dei prodotti che scelgono.

Il Progetto Berry Swing: promuovere i piccoli frutti e la sostenibilità

La ricerca è stata presentata durante il lancio del Progetto Berry Swing, un’iniziativa europea dedicata alla promozione dei piccoli frutti e alla sensibilizzazione sul cambiamento climatico. Il progetto coinvolge importanti aziende italiane del settore come Apofruit, Apo Scaligera, Mediterraneo Group, Gullino, Lagnasco Group e Mazzoni. Berry Swing è un investimento triennale da oltre 1,7 milioni di euro, che punta a consolidare il ruolo dei piccoli frutti nel mercato italiano ed europeo, valorizzandone la qualità, il gusto e il valore ambientale.

Conclusioni: perché i piccoli frutti sono amati dagli italiani

Il consumo di piccoli frutti in Italia è ormai una realtà consolidata, con un’attenzione crescente soprattutto tra le nuove generazioni e nelle regioni del Sud. Il mix tra gusto, praticità, benefici per la salute e sostenibilità ambientale rende questi prodotti sempre più apprezzati. Le aziende e i progetti di comunicazione, stanno contribuendo a rafforzare questa tendenza, puntando su una narrazione moderna, integrata e capace di coinvolgere un pubblico giovane e consapevole. Non hai ancora provato i piccoli frutti? È il momento perfetto per gustarne il sapore unico e godere di tutti i benefici per te e per il pianeta!


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