In Italia, la pizza non conosce stagioni: resta protagonista anche in piena estate. Dai forni delle pizzerie ai laboratori dei panificatori, il consumo cresce e si rinnova. E mentre la pizza napoletana mantiene salda la sua corona, la pizza romana – con la sua croccantezza irresistibile – guadagna terreno e conquista sempre più consensi.
Il consumo medio: 8 kg all’anno pro capite
Secondo i dati dell’AIBI (Associazione Italiana Bakery Ingredients), ogni italiano consuma in media circa 8 kg di pizza all’anno. Una presenza costante sulle tavole, almeno una volta a settimana, dalla colazione all’aperitivo. E i pizzaioli lo sanno bene: la pizza è un prodotto trasversale, che si adatta a ogni momento della giornata, soprattutto d’estate.
Napoletana, romana, pinsa: sfida tra impasti e stili
Il cuore dei consumatori è sempre più diviso tra chi resta fedele alla pizza napoletana, amata per la sua morbidezza, l’alveolatura e la tradizione secolare e chi invece predilige la pizza romana – più sottile e croccante – che rappresenta oggi il vero mercato in espansione con una crescita continua a discapito delle altre tipologie di pizza.
Secondo l’ASSOCIAZIONE PIZZA ROMANA non si parla solo di pizza sottile e croccante al piatto, dunque, ma anche di pizza in pala e di pizza in teglia che intercettano sempre più le esigenze ed il gusto dei consumatori; come la pinsa, tipologia di pizza tipica della tradizione romana, che si sta facendo largo nel mercato, apprezzata per la sua digeribilità e la versatilità degli ingredienti, che la rendono perfetta per i palati più moderni.
Per i pizzaioli, questo significa una cosa sola: diversificare l’offerta. Chi propone più impasti e stili conquista un pubblico più ampio e fidelizzato.
La qualità parte dagli ingredienti
Secondo Alberto Molinari, presidente AIBI, ciò che oggi fa la differenza è la selezione delle materie prime. Dalla farina ai condimenti, ogni ingrediente deve essere scelto con cura, magari valorizzando i prodotti locali e le eccellenze del territorio.
Le pizze gourmet diventano veicolo di sperimentazione: multicereali, con farro, grani antichi, semi oleosi e impasti integrali. Una proposta che unisce gusto e benessere, sempre più richiesta da una clientela attenta.
Pizza e benessere: masticabilità, digeribilità e free-from
Oggi il consumatore non cerca solo sapore. Chiede anche leggerezza, croccantezza e attenzione al benessere. Gli impasti devono essere digeribili, con un buon equilibrio tra alveolatura e masticabilità. In crescita anche la domanda di impasti senza glutine, senza lattosio o adatti a chi ha intolleranze alimentari.
Per i professionisti della pizza, diventa fondamentale formarsi e sperimentare: aggiornare tecniche di impasto e maturazione significa rispondere a un mercato sempre più evoluto.
Il business della pizza: panifici, delivery e aperitivi estivi
La pizza oggi non è solo pizzeria. È anche panificio, asporto e delivery. I dati parlano chiaro: in media, il 40% del fatturato dei panifici deriva dal reparto pizzeria-focacceria. Una voce sempre più importante anche grazie all’innovazione nei formati: tranci, pizze al taglio, rotelle, focacce farcite.
Per l’estate 2025, la pizza si reinventa anche nell’aperitivo gourmet: mini porzioni servite con bollicine italiane o vino rosé, ideali per locali, lidi e street food di qualità. Un’occasione in più per pizzaioli e ristoratori di destagionalizzare l’offerta.
Conclusione: la pizza tra radici e innovazione
Il mondo della pizza è in costante evoluzione. Se la napoletana resta un pilastro del gusto italiano, la romana si afferma sempre più come alternativa moderna e croccante. La sfida per i pizzaioli oggi è chiara: mantenere le radici nella tradizione, ma saper cogliere le nuove tendenze e le esigenze del consumatore.
Con ingredienti selezionati, attenzione alla salute e un’offerta varia, la pizza si conferma – anche nell’estate 2025 – il piatto più amato dagli italiani.