Secondo Stefano Visconti di Incrementoo “Agosto è un mese che divide l’Italia in due. C’è chi lavora il doppio e chi chiude tutto.” E questa dicotomia si riflette anche nel settore della ristorazione. C’è chi si chiede: “Ha senso continuare a fare marketing ad agosto se tanto siamo pieni?” oppure “Se chiudiamo per ferie, che senso ha investire in comunicazione?” La risposta corretta, come spesso accade nel marketing, è: dipende dal contesto in cui ti trovi.
Se hai un ristorante in una zona turistica.
Il mese di agosto per te è l’equivalente di dicembre per un negozio di giocattoli. È il momento dell’anno in cui non puoi permetterti di andare in modalità automatica. Pensare “tanto siamo pieni” è un errore pericoloso: rischia di farti perdere l’occasione di massimizzare i guadagni, la visibilità e il posizionamento del tuo locale.
Essere pieni non è un obiettivo, è una condizione da sfruttare. È ora che puoi vendere di più, promuovere i tuoi piatti simbolo, spingere su dessert, cocktail e wine pairing. È ora che puoi raccontarti ai nuovi clienti, costruire relazioni, ottenere recensioni, raccogliere contatti e fidelizzare per il futuro.
È ora che il tuo locale è sotto gli occhi di migliaia di persone che non ti conoscevano, e potrebbe non capitarne un’altra per mesi. Invece di “spegnere il marketing”, dovresti accenderlo al massimo, con contenuti mirati, promozioni intelligenti e strategie pensate per rendere memorabile l’esperienza. Non dimenticare: chi viene da fuori può tornare. O, almeno, può parlare di te.
Se sei in una zona non turistica (e magari sei chiuso).
Qui il discorso cambia. Se il tuo ristorante chiude per ferie, è normale ridurre le attività. Ma attenzione: “chiudere il ristorante” non significa sparire dai radar. Il marketing, infatti, non funziona con l’interruttore. Ha bisogno di tempo, frequenza, costanza. E soprattutto, ha bisogno di anticipare i comportamenti delle persone. Questo significa che non puoi riaccendere la comunicazione il giorno stesso in cui riapri, sperando che la sala si riempia. Serve almeno una settimana di “preparazione”: per avvisare, incuriosire, stimolare il desiderio. Bastano pochi contenuti mirati: un countdown, qualche retroscena dalla cucina, un piatto nuovo in arrivo… L’obiettivo è ricordare al tuo pubblico che stai per tornare. E dare loro un buon motivo per prenotare.
Il marketing non si spegne: si regola.
In definitiva, non esiste una regola fissa. Esiste il buon senso, e una strategia coerente con il momento che stai vivendo. Se sei nel pieno della stagione, investi per raccogliere il massimo. Se sei in pausa, programma il rientro. In entrambi i casi, il marketing non è qualcosa che si accende o si spegne a sentimento. È un motore che può viaggiare a pieno regime o a basso consumo. Ma se lo fermi del tutto, poi non lamentarti se alla riapertura ci mette un po’ a ripartire.