Addio al pesce fresco su tutto l’Alto Adriatico

E’ scattato ieri il divieto di pesca lungo l’Alto Adriatico, da Trieste a Rimini, a causa del fermo pesca che porta al blocco delle attività della flotta da pesca italiana. A confermare la notizia è stata Coldiretti Impresapesca, in concomitanza dell’avvio del provvedimento che blocca di fatto qualsiasi attività di pesca su questo tratto di costa per 43 giorni, fino al 5 settembre prossimo.
 
L’Italia importa circa il 70% dei pesci serviti a tavola – sottolinea Impresapesca Coldiretti – ma con il fermo biologico le richieste aumenteranno e aumenterà altresì il rischio di ritrovarsi nel piatto per grigliate e fritture prodotti stranieri o congelati, eccezion fatta per il pescato made in Italy proveniente dalle zone dove non è in atto il fermo (allevamenti nazionali o produzione locale delle barche delle piccola pesca che possono ugualmente operare).
 
pesca blocco alto adriatico 2016
 
Per effettuare acquisti in tutta sicurezza e al giusto prezzo, Coldiretti Impresapesca consiglia di prestare attenzione alle etichette in cui per legge deve essere inserita la località di provenienza. Le località da preferire sono quelle dalle Gsa 9 (Mar Ligure e Tirreno), Gsa 10 (Tirreno centro meridionale), 11 (mari di Sardegna), 16 (coste meridionali della Sicilia), 17 (Adriatico settentrionale), 18 (Adriatico meridionale), 19 (Jonio occidentale), oltre che dalle attigue 7 (Golfo del Leon), 8 (Corsica) e 15 (Malta).
 
Oltre al blocco da Trieste a Rimini, ne seguiranno altri: da Pesaro a Bari l’interruzione temporanea dell’attività di pesca è in programma dal 16 agosto al 26 settembre; da Brindisi a Imperia per 30 giorni dal 17 settembre al 16 ottobre; in Sicilia e Sardegna il fermo sarà di almeno 1 mese, disposto con provvedimenti regionali nel rispetto dei periodi di cui ai piani di gestione.
 
Resta il fatto – denuncia Coldiretti Impresapesca – che l’attuale format del fermo pesca, inaugurato esattamente 30 anni fa, ha ampiamente dimostrato di essere inadeguato, poiché non tiene conto del fatto che solo alcune specie ittiche si riproducono in questo periodo, mentre per la maggior parte delle altre si verifica in date differenti durante il resto dell’anno. Da qui la proposta di Coldiretti Impresapesca di differenziare il blocco delle attività a seconda delle specie.
 
fonte: ansa.it


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