L’anno nero per la ristorazione: bruciati 30 miliardi di euro nel 2020

Fipe: "Nel 2020 gli italiani hanno speso 30 miliardi di euro in meno in bar e ristoranti"

Il 2020 segna perdite importanti: 30 miliardi solo in bar e ristoranti

Nell’anno orribile della pandemia, il 2020, il settore della ristorazione è stato il più colpito. Lo certifica l’Istat che oggi ha diffuso la stima aggiornata dei conti economici nazionali con i dati relativi anche ai consumi delle famiglie.

Lo scorso anno gli italiani hanno speso 124 miliardi di euro in meno. Un calo sul quale pesa in particolare la performance di alberghi e ristoranti che, insieme, hanno fatto registrare una flessione, a prezzi costanti, di 43,8 miliardi, di cui oltre 30 miliardi sono da imputare alla sola ristorazione.

“Questi numeri – commenta Fipe-Confcommercio – dimostrano ancora una volta che le nostre percezioni erano corrette: la ristorazione è rimasta paralizzata per un anno intero e i ristori arrivati non sono stati minimamente sufficienti per riequilibrare le perdite. L’auspicio è che, da questo momento in poi, si decida di puntare con maggior decisione su un settore strategico per l’offerta turistica del nostro Paese, rilanciandolo anche attraverso politiche di sviluppo da sostenere attraverso i fondi del Pnrr“.

Tornando ai numeri, per contro, le cose sono andate meglio per quanto riguarda i consumi alimentari in casa, per le comunicazioni e per i beni e servizi legati all’abitazione che nel 2020 sono cresciuti rispettivamente di 2,9, 0,6 e 1,5 miliardi di euro.

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Sostegno alle imprese

Con DPCM 30 giugno 2021, di recente pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, è stato definitivamente approvato il riparto (cfr. tabella nel sito web di Fipe) tra le Regioni e le Province autonome del Fondo di 340 milioni di euro di cui all’art. 26 del “Sostegni”, per il sostegno delle attività economiche particolarmente colpite dall’emergenza epidemiologica.

Tra i soggetti i beneficiari individuati espressamente dalla norma figurano anche:
• le imprese esercenti attività commerciale o di ristorazione operanti nei centri storici;
• le imprese operanti nel settore dei matrimoni e degli eventi privati.
La ripartizione delle risorse tra le differenti categorie di imprese spetterà alle Regioni e alle Province autonome di Trento e Bolzano.

Comunicato stampa


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