I numeri della birra nel 2024 nel Bel Paese
Dopo un decennio di crescita e la ripresa post-pandemica, il settore birrario italiano affronta un 2024 complesso. Secondo l’Annual Report AssoBirra 2024, la produzione cala dell’1,27%, i consumi dell’1,54%, con un calo più marcato per export (-7,82%) e import (-4,95%). A pesare sono l’inflazione, l’instabilità economica e il potere d’acquisto ridotto.
Nonostante ciò, il comparto resta solido: ogni anno vengono investiti circa 100 milioni di euro in innovazione, sostenibilità e sviluppo. Alla presentazione del report, il Senatore Gian Marco Centinaio ha evidenziato l’importanza di sostenere il settore in questo momento delicato.
Produzione, consumi, export e import: i numeri chiave della birra nel 2024
Nel 2024 l’Italia ha prodotto 17,2 milioni di ettolitri di birra, leggermente sotto i livelli pre-Covid, in cui si era registrato un boom di acquisti online. I consumi si attestano a 21,5 milioni di ettolitri, in calo rispetto al 2023 ma comunque superiori del 20% rispetto al 2014. Il consumo pro capite scende da 37,1 a 36,4 litri.
Importazioni e esportazioni flettono: -4,95% l’import, con la Germania primo Paese fornitore (44,7%); -7,82% l’export, con una riduzione verso il Regno Unito ma aumenti verso Stati Uniti, Albania e Paesi Bassi.
Segnali positivi arrivano dal consumo fuori casa. Nei nostri ristoranti e pizzerie, il consumo totale cresce al 38,5%, mentre cala la percentuale della GDO (61,5%).
Accise sulla birra: un freno alla competitività
Le accise nel 2024 hanno superato i 714 milioni di euro, crescendo di oltre 20 milioni. Secondo AssoBirra, il sistema fiscale penalizza il settore: l’accisa incide fino al 40% sul prezzo della classica bottiglia da 66 cl, frenando investimenti e favorendo l’import da Paesi con fiscalità più leggera.
AssoBirra chiede una riduzione strutturale delle accise per stimolare la crescita e sostenere oltre 1.000 aziende del settore, che generano un valore condiviso di oltre 10,6 miliardi di euro e danno lavoro a più di 100 mila persone.
Sostenibilità e consumo responsabile: le nuove priorità
Il settore birrario investe in sostenibilità ambientale e sociale: energie rinnovabili, packaging riciclabili, filiere locali e riduzione dell’impatto idrico. Cresce anche l’interesse per birre low e no alcol, che nel 2024 rappresentano il 2,11% dei consumi, in aumento del 13,4% rispetto al 2023.
AssoBirra promuove un consumo equilibrato, proponendo il riconoscimento della birra come “bevanda da pasto”, vista la sua diffusione (oltre il 60% dei consumi) durante i pasti. In un contesto europeo in evoluzione, è centrale preservare un modello di consumo moderato e culturale, lontano da approcci ideologici.
Puoi approfondire scaricando l’Annual Report di AssoBirra qui.