Il Chianti potrà essere imbottigliato solo in Toscana

La denominazione del Chianti DOCG verrà riconosciuta solo qualora il vino venga imbottigliato in Toscana. Il provvedimento è stato richiesto per garantire una maggior tracciabilità del prodotto, nonché per effettuare maggiori e tempestivi controlli sulle etichette, tutelando di fatto il consumatore finale. In sintesi sono queste le novità della proposta di modifica al disciplinare del Consorzio Vino Chianti, i cui punti salienti verranno discussi in una riunione di pubblico accertamento voluta dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e dalla Regione Toscana con gli operatori della filiera il prossimo 4 luglio a Firenze.
 
Questo provvedimento non andrà a toccare le aziende confezionatrici con sede al di fuori dei confini della regione Toscana che hanno già acquisito il diritto, come previsto dalla regolamentazione dell’Unione Europea, dunque tutte quelle che imbottigliano Chianti da almeno 24 mesi. In questo modo si potrà bloccare ogni nuovo imbottigliatore con sede fuori dalla Toscana garantendo l’effettiva qualità del vino imbottigliato.
 
chianti toscana
 
Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti ha commentato così la notizia: “Si tratta della modifica della delimitazione della zona di vinificazione, invecchiamento imbottigliamento e affinamento. Ad oggi infatti è possibile imbottigliare i nostri prodotti in tutto il mondo, ma una volta approvata questa variante al disciplinare si potrà imbottigliare esclusivamente in quasi tutto il territorio della Toscana”.
 
Dopo il via libera da parte della filiera, il provvedimento passerà al vaglio del Comitato Nazionale Vini e solo in seguito potrà puntare a diventare oggetto di un decreto ministeriale. “Ci auguriamo che il provvedimento diventi legge prima della prossima vendemmia” ha concluso Busi.
 
fonte: ansa.it


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