Ecco il DL Aiuti per le commissioni insostenibili sui buoni pasto

Il DL Aiuti è stato approvato ieri al Senato. Il decreto diventa, così, legge, stabilendo il tetto del 5% alle commissioni a carico degli esercenti nelle gare per l’acquisto dei buoni pasto destinati ai dipendenti pubblici. Si aggira intorno ad oltre 1,2 miliardi di euro la prossima gara Consip (BP10).

5% di tetto massimo per le commissioni suoi buoni pasto con il DL Aiuti

Questa sarà il vero banco di prova per verificare se queste nuove regole sono efficaci. Sarà anche modo per verificare la discontinuità con le precedenti gare che hanno portato a commissioni superiori al 21%.

Stando ad una ricerca dell’agenzia Forrester, i buoni pasto rientrano tra i benefit aziendali preferiti dai lavoratori. E anche tra i più utilizzati. Questi, però, spesso creano disagi e spese elevate per le attività di ristorazione. Il 15 giugno, infatti, si è svolto lo sciopero dei buoni pasto. Per tutta la giornata i buoni pasto non sono stati accettati nei bar, nei ristoranti, negli alimentari, in supermercati e ipermercati. Insomma, da tutte quelle attività affiliate alle principali associazioni di categoria della distribuzione e del commercio. 

DL Aiuti buoni pasto

Approvazione del DL Aiuti: la battaglia delle associazioni del commercio e della ristorazione

Con l’approvazione del DL Aiuti, quello della commissione ribassata sui buoni pasto è solo uno dei primi ottenuti dal lavoro delle varie associazioni della ristorazione e del commercio che si sono unite in questa battaglia. Stiamo parlando di ANCC-Coop, ANCD-Conad, Federdistribuzione, FIDA, Fiepet-Confesercenti e FIPE-Confcommercio. Si tratta di una conquista non indifferente che risponderà al disagio di migliaia di imprese. Ad oggi, le imprese di ristorazione sono costrette a pagare una tassa occulta del valore di centinaia di milioni di euro per assicurare il servizio ai lavoratori che utilizzano ogni giorno il buono pasto.

Quali sono gli obiettivi delle associazioni di categoria riunite?

Il gruppo delle associazioni riunite ha anche un secondo obiettivo. Parliamo di una riforma strutturale del sistema dei buoni pasto. Questo per intervenire anche sulle gare private. Le gare private, però, non sono coinvolte nel DL Aiuti appena approvato. Ad oggi, le gare private valgono due terzi del mercato.

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È necessario adottare dei modelli di regolazione mutuati da altri Paesi europei, mettendo al centro la salvaguardia del valore reale del buono pasto. Questo dovrebbe avvenire da quando viene acquistato dal datore di lavoro a quando viene speso dal lavoratore. È bene ricordare che i buoni pasto prevedeno già importanti vantaggi. Vale sia per il datore di lavoro con la decontribuzione, sia per il lavoratore con la defiscalizzazione.

In vista della prossima Legge di Bilancio, proseguirà l’interlocuzione con il MEF per porre fine alle pesanti distorsioni che oggi caratterizzano il mercato dei buoni pasto in Italia. 


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