Decreto Natale: le reazioni degli Chef di fronte alla chiusura dei ristoranti

Arriva il nuovo Decreto Natale e anche le reazioni dei ristoratori. I ristoranti delle zone ex rosse avevano riaperto solo pochi giorni fa. Ora, per tutto il periodo delle feste natalizie, i ristoratori si vedono nuovamente obbligati a fermarsi.
 
Dopo le precedenti restrizioni emanate a gocce, ma continue, Giuseppe Conte ha annunciato: “Zona rossa dal 24 dicembre al 6 gennaio per scongiurare un innalzamento della curva dei contagi. E sarà vietato ogni spostamento tra le regioni.”
 
A ciò, si aggiunge così l’ultimo Decreto Natale che pare essere una beffa oltre al danno. All’orizzonte, migliaia di lavoratori si vedono così la possibilità della cassa integrazione per poi bloccarla di nuovo, oltre che causare sprechi e perdite economiche enormi.
 

 

Il lockdown natalizio

Le chiusure saranno a giorni alterni. Causando non poca instabilità e confusione. Alcuni giorni saranno in arancione, altri in rosso.
 

Zona arancione

Dal 28 al 30 dicembre e il 4 gennaio. Cosa si può fare? Ci si può spostare all’interno del proprio comune di abitazione e residenza, senza giustificare il motivo. Sono permessi gli spostamenti dei comuni fino a 5 mila abitanti per un raggio di 30 km. Però, non è concesso spostarsi nei capoluoghi di provincia. Il coprifuoco rimane alle 22, mentre le attività potranno rimanere aperte fino alle 21. Ma i bar e ristoranti rimaranno chiusi. Sono consentito invece l’asporto e la consegna a domicilio fino alle 22.
 

Zona rossa

Dal 24 al 27 dicembre, dal 31 dicembre al 3 gennaio ed infine il 5 e 6 gennaio. Cosa accadrà? I bar e ristoranti rimarranno chiusi. Consentito l’asporto e la consegna a domicilio fino alle 22.
 
Chiusi negozi a eccezione di supermercati, alimentari, farmacie, tabacchi, edicole e generi di prima necessità. Vietati tutti gli spostamenti anche all’interno del proprio comune se non per motivi di necessità, lavoro o salute.
 
Unica deroga in considerazione del momento dell’anno: la possibilità di ricevere nelle proprie abitazioni fino a 2 persone non conviventi dalle ore 5 alle 22, queste due persone possono portare anche i figli minori di 14 anni (esclusi dal computo) e persone con disabilità o conviventi non autosufficienti.
 

La parola ai ristoratori

Il nuovo Decreto Natale arriva a ridosso del periodo natalizio, cogliendo così i ristoratori alla sprovvista. Infatti, il periodo delle feste natalizie era proficuo per la ristorazione. E anche quest’anno, i ristoratori si ero preparati per affrontare un periodo tanto proficuo quanto impegnativo. Non solo organizzazione del lavoro, ama anche ordini e prenotazioni già fatti.
 
zia restaurant
Antonio Ziantoni, chef e patron di Zia Restaurant, rilascia a Gambero Rosso: “Sono allibito. Abbiamo prenotazioni fino al prossimo anno, le merci già ordinate e i frigoriferi pieni. Non lo so nemmeno io come possiamo fare. Capisco tutto, per carità. Ma avendolo saputo 20 giorni fa sarebbe stato diverso, si stava chiusi e basta”.
 
Fa eco lo Chef Alessandro Circiello, volto noto televisivo: “Trovo francamente incomprensibili le misure fissate per Natale. Dal punto di vista della sicurezza, si è certamente più tutelati in un ristorante. Qui, gli strumenti anticontagio posti in essere dal personale di sala e cucina sono ineccepibili. Invece, nei pranzi familiari il rischio di contrarre il virus è più elevato. Fermare la ristorazione nel periodo festivo non mi sembra esattamente la scelta vincente”.
 
Crediti Foto Chef Ziantoni: Gabriele Stabile
Fonti: Gambero Rosso


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