Il 20% dei dipendenti della ristorazione non ha il vaccino: sale la preoccupazione

Raffaele Madeo: "Rischiamo di perdere 1 dipendente su 5. Voucher e tamponi salivari gratuiti subito”

Nel settore della ristorazione 2 dipendenti su 10 non sono vaccinati e, in vista dell’introduzione del green pass (di cui si parla da settimane) per i lavoratori privati, Tni Italia lancia l’allarme sulla nuova tegola che si sta per abbattere sulle imprese del mondo Ho.Re.Ca.

Cosa succede a bar e ristoranti se scatta l’obbligo di vaccino?

“Siamo uno dei settori più penalizzati dell’era Covid. Molti dei nostri dipendenti ancora non hanno fatto il vaccino. Rischiamo di perdere il 20% del personale in una fase caratterizzata dalla difficoltà di reperimento delle risorse umane a causa, in primis, del reddito di cittadinanza. Come potranno le aziende del settore continuare a dare un servizio?
Non c’è la possibilità dello smart working. Non possiamo rimandare una ‘pratica’ al giorno dopo o chiudere anche solo per un giorno, come avviene nel settore pubblico. I clienti arrivano e noi li serviamo senza attese. Non possiamo rimandare un pasto al giorno dopo” afferma Raffaele Madeo, portavoce del sindacato del mondo Ho.Re.Ca. “Chiediamo perciò al governo di consentire una forma agevole per assunzioni temporanee, come i voucher, in attesa che possa essere trovata una soluzione per i dipendenti della ristorazione che non vogliono o non possono farsi il vaccino”.

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“Va bene incentivare i vaccini – prosegue Madeo – ma il settore è in sofferenza. Si avvicina la stagione autunnale dove non sarà possibile il servizio all’aperto. I clienti diminuirannoe se le imprese non saranno in grado di garantire il servizio nei pochi giorni di lavoro, per alcune di loro sarà il tracollo. La reintroduzione dei voucher lavoro per il settore, con una regolamentazione che consenta un uso corretto dello strumento, potrebbe invece arginare il problema in attesa del completamento della campagna vaccinale”. “Abbiamo riaperto – conclude Madeo – ma il governo deve consentirci di non chiudere più, non per decreto ma lasciandoci fare il nostro lavoro”.

Comunicato stampa


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