Combattere i disturbi alimentari con la ristorazione consapevole

Oltre tre milioni di persone sono affette dai disturbi alimentari in Italia, con un aumento del 40% solo negli ultimi tre anni. Nonostante ciò, il fondo ministeriale da 25 milioni di euro destinato alle Regioni è stato utilizzato solo al 59%, con appena il 3% delle risorse effettivamente spese. I numeri mettono in luce la difficoltà di questa situazione, un fenomeno che trova aiuto e sostegno anche nella ristorazione.

Non solo psicologia e medicina: anche la ristorazione può supportare i disturbi alimentari 

“In una simile situazione – sottolinea l’iCom, l’istituto per la competitività – non è possibile tralasciare l’attuale carenza di servizi rispetto alla crescente richiesta di aiuto, specialmente per i giovani affetti da tali disturbi. Questa disparità sottolinea la necessità di un miglioramento e di una maggiore accessibilità ai servizi dedicati, considerando l’urgenza di supporto per coloro che affrontano queste sfide complesse e molto debilitanti”.

disturbi alimentari

La ristorazione può svolgere un ruolo significativo nell’affrontare il tema dei disturbi alimentari attraverso diverse strategie. Innanzitutto, è fondamentale promuovere un’approccio equilibrato e consapevole all’alimentazione nei propri locali, offrendo opzioni di menu variegate e bilanciate che rispettino le esigenze nutrizionali dei clienti.

Inoltre, è importante sensibilizzare il personale sulla tematica dei disturbi del comportamento alimentare, fornendo formazione su come riconoscere i segnali e agire in modo appropriato per supportare i clienti che potrebbero manifestare comportamenti problematici legati all’alimentazione. La creazione di ambienti accoglienti e privi di giudizio può anche favorire un clima positivo e inclusivo per tutti i clienti, incoraggiando una relazione sana e non ossessiva con il cibo.

Infine, la collaborazione con professionisti del settore della salute mentale e del benessere può consentire ai ristoratori di offrire risorse e supporto aggiuntivo ai propri clienti, contribuendo così a promuovere la consapevolezza e il sostegno per coloro che affrontano i disturbi alimentari.

Gestire i disturbi alimentari è possibile, con tanta formazione

Per rispondere dunque a una migliore preparazione dei professionisti – anche della ristorazione, l’Unicusano propone un corso per formare operatori esperti capaci di fornire una vasta gamma di competenze.  Queste competenze includono la capacità di fornire strumenti di informazione e apprendimento su tematiche riguardanti il comportamento alimentare umano.

Inoltre, si tratta di illustrare e diffondere la conoscenza e l’identificazione dei quadri clinici maggiori e le possibili vie di cura, adottando un approccio multidisciplinare. Un altro obiettivo è chiarire i processi che influenzano le scelte alimentari e quelli che determinano l’accettazione o il rifiuto di determinati cibi. Si analizzano anche le dimensioni relazionali dell’alimentazione nei giovani, in una prospettiva di analisi educativa.

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Affrontare le sfide dell’alimentazione: dalla scelta alimentare alle diete di moda

Per centrare gli obiettivi l’Unicusano si avvale della collaborazione di docenti di grande levatura. Come la professoressa Giulia Vincenzo, biologa nutrizionista premiata con Leone D’Oro di San Marco al Gran Premio Internazionale di Venezia. A lei l’ateneo telematico ha affidato il modulo “L’esperienza del nutrizionista al servizio dello psicologo: le diete tra miti, scienza e pazienti” suddiviso in cinque lezioni.

Se nella prima lezione la docente si focalizza sulle “diete di moda: test delle intolleranze e fake news”, affrontando quelle diete miracolose (come la Dukan, la tisanoreica, la peso-forma) che promettono risultati in brevissimo tempo e smascherando facilmente le fake news per via del loro schema ripetitivo, nel secondo modulo Giulia Vincenzo approfondisce l’effetto “yo-yo” rispondendo principalmente alla domanda: perché, dopo aver seguito una dieta drastica, si riprendono tutti i chili persi? Il problema, per la professoressa, non è mai dimagrire ma mantenersi.

Negli ultimi tre moduli la docente Unicusano si sofferma sui “nutrienti e sintomi psicologici”, ovvero sull’influenza dei nutrienti con le molecole cerebrali come nel caso dell’umore), sui motivi che sono dietro il fallimento di una dieta e, infine, sui principali casi clinici da lei seguiti nel corso della sua carriera professionale.


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