Federica Geirola: grinta e passione della regina dei cocktail

Federica Geirola, la regina dei cocktail, ci ha raccontato del suo percorso nel mondo dei cocktail. Dalla formazione, alle passioni, alle esperienze lavorative, Federica ha messo in luce quanto la sua grinta sia il motore che la spinge a superare se stessa ogni giorno. 

L’intervista a Federica Geirola

Federica, come è nata la passione per i cocktail?
Mentre lavoravo come assistente alla poltrona dentistica, un mio caro amico aprì un locale in Romagna, così mi sono trasferita a Milano Marittima. Ho iniziato come cameriera per poi volere fortemente andare dietro al banco… mi si addice decisamente di più!

Qual è stato il tuo percorso di formazione?
Sono autodidatta. Ho seguito masterclass che ritenevo utili ed interessanti tenute da professionisti che stimo e che ad oggi sono cari amici.

federica geirola

Se potessi tornane indietro, cosa diresti alla Federica di qualche anno fa?
Le direi di spiccare il volo decisamente più velocemente, di non avere paura del mondo lavorativo esterno. ”Federica, credi in te stessa fino alla fine”.

Ci sembri una persona creativa… Come crei i tuoi cocktail? A cosa o chi ti ispiri?
Sono del segno dei gemelli, sono super creativa! Mi ispiro alla vita di tutti i giorni, a memorie e canzoni. Lego molto la musica alla creazione di drink ed ai movimenti legati alla costruzione dello stesso. Ho studiato pianoforte per anni, la musica è da sempre una mia grandissima passione in tutte le sue forme, impossibile non miscelarla col mio lavoro.

E se dovessi descriverti con un cocktail, quale sarebbe?
Mi descriverei con un americano, gusto fermo e deciso, ma anche profondo per colore e note sensoriali. Finirei con un Martini, amato e odiato, stirrato o shakerato a voi la scelta, l’importante è berlo con la compagnia giusta. Cocktail elegante, avvolgente e non facile, mi ci ritrovo.

L’annosa questione: il bartender può essere donna?

federica geirola cocktailQuello del bartender è sempre stato visto come un ruolo maschile. Quali difficoltà hai riscontrato nel percorso?
Non ho mai riscontrato difficoltà particolari ad essere sincera. Ho sempre avuto stima reciproca con colleghi maschi, anche a livello di paga o mansioni.

Quanta strada c’è ancora da fare per poter sdoganare l’idea che dietro al bancone non c’è una cameriera, ma una barman capace e affermata?
Unpopular opinion. Ce n’è ancora un bel po’. Credo che siamo noi donne a doverci dare una mossa: più parliamo di questa cosa, meno la demonizziamo. Dovrebbe essere normale stare dietro ad un banco, fare carriera. La differenza rispetto ai maschi è che ci portiamo dietro sempre un po’ di rancore, mentre per loro il tutto si risolve con una pacca sulla spalla e via.

Personalmente ho una mente imprenditoriale, non mi interessa se sei maschio o femmina. L’importante è raggiungere il risultato, discutendo come normale che sia, ma esigo sempre un ambiente sereno dove lavorare.

Sei molto popolare nei social: come è iniziato il tuo percorso online e cosa ha conquistato i tuoi follower?
Una casualità. Postai un video che diventò virale. Da 800 follower a 3.000 in una notte con la condivisione di altre pagine e da lì la scalata ai fatidici 10.000 e l’ambitissimo swipe up all’epoca. Ad oggi siamo una community di 24,200 persone. Credo li abbia conquistati il fatto di essere sempre me stessa, dalle skill facili a quelle più difficili finendo alla creatività delle mie move. Ovviamente non sono mancate le critiche.

federica geirola singer palaceQuanto i social “aiutano” la tua attività?
Usati bene aiutano tantissimo, sono una grande vetrina sul mondo. La parte difficile è super comunicare e per quello bisogna studiare, cosa che ho fatto sin dall’inizio. Uso prevalentemente Instagram, è molto immediato ed i messaggi di collaborazione li trovo decisamente più seri. Sta poi in noi stessi capire che il tutto diventa reale. Per questa attività ho dovuto aprire la partita iva, ma solo dopo aver capito di essere all’altezza di cosa significa collaborare con brand seri e professionali e riuscire a garantire loro ciò che chiedono.

Ho girato l’Italia, sono salita su un palco con un pubblico di 10.000 persone, spiegato drink (in italiano e non) in eventi e fiere. Ho fatto da bere ad artisti come Kevin Spacey, Emma Marrone, Stefania Orlando, Raul Bova…  Cosa c’è di più bello?

Parlando di carriera, quanto hai dovuto sacrificare per raggiungere il successo?
Ho sacrificato 11 anni dietro ad un banco che spesso mi andava stretto.

Non ho rimpianti, né del luogo né delle ore di lavoro: era tutto necessario per rendermi pronta a quello che mi aspettava dopo. Dovevo solo saltare.

Palrando di cocktail con Federica Geirola

Ora raccontaci un po’ del tuo stile di miscelazione…
Il mio stile di miscelazione è solo di accontentarmi del meglio ed essere sempre alla ricerca dell’eccellenza. Il mio obiettivo è soddisfare il cliente a tuttotondo, dalla vista alle emozioni. Un “effetto wow” continuo.

Un cocktail a cui sei particolarmente affezionata?
Si chiama Yumi, un drink a basso contenuto alcolico che mi ha portato a vincere “Miglior Cocktail Marendry Fabbri 1905” e l’ambitissimo Lady Amarena Italia… ci vediamo al mondiale! Sono molto legata alla famiglia Fabbri, ripongo in loro tantissima stima.

federica geirola lady amarena

Progetti futuri?
Per scaramanzia non si dicono mai! Mi auguro però che il covid ci dia una tregua per tornare ad incontrarci in fiere ed eventi.

Federica, prima di salutarci, un’ultima richiesta: se dovessi descrivere le donne con un cocktail?
Un drink che vi invito a provare venendo a trovarmi al Singer Palace Hotel di Roma, dove lavoro come bar manager. È creato con un liquore del passato, il rosolio alle rose. Veniva prodotto dalle suore nei conventi, dato poi ai giovani sposi come auspicio di buona fortuna ed allegra vita coniugale. Negli anni 40 veniva servito nei salotti delle donne altolocate. Insomma, un vero e proprio simbolo… ma la ricetta ve la lascio immaginare!


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