Fipe- Confcommercio: il punto sulla ristorazione, speciale Pasqua

Facciamo il punto sulla ristorazione in vista della Pasqua. Con il Decreto Legislativo del 13 marzo 2021, il Governo Draghi ha ritenuto di integrare con altre misure il quadro delle già vigenti restrizioni. In vista delle festività Pasquali, le Regioni italiane si dividono, perciò, in sole due zone. Arancioni e rosse. Con eccezione della Sardegna (bianca). Invece, nei giorni 3,4 e 5 aprile, tutta l’Italia si tinge di rosso (esclusa la Sardegna).
 
Cosa significa per la ristorazione in relazione alla Pasqua? Sia in zona rossa che in zona arancione:
i servizi di ristorazione sono sospesi. Restano sempre consentiti il delivery e il take away fino alle 22.00, salvo gli esercizi con codice ATECO 56.3 – bar, pub, birrerie, caffetterie, enoteche – ai quali resta consentito solo fino alle 18.00. In entrambi i casi preme ricordare il divieto di consumazione sul posto o nelle vicinanze del locale.
 
• Restano consentite le attività delle mense e del catering continuativo su base contrattuale. Nonché gli esercizi siti nelle aree di servizio e rifornimento carburante situate lungo le autostrade, gli itinerari europei E45 e E55, negli ospedali, negli aeroporti, nei porti e negli interporti. Con obbligo di assicurare in ogni caso il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro.
• Sono sospesi gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, da concerto, live-club e in altri locali o spazi anche all’aperto.
• Sono sospese altresì le attività in discoteche, sale da ballo, sale giochi, sale scommesse, sale bingo e casinò, anche se svolte all’interno di locali adibiti ad attività differente.
vige il divieto di svolgimento di feste nei luoghi al chiuso e all’aperto.
 
L’anno orribile della pandemia e delle misure restrittive imposte ai pubblici esercizi presenta il conto. Ed è un conto salatissimo. L’ufficio studi di Fipe- Confcommercio, la Federazione Italiana dei Pubblici esercizi, ha infatti raccolto ed elaborato i dati INPS relativi ai livelli occupazionali del 2020. Bar, ristoranti, discoteche e imprese di catering e banqueting hanno perso 243 mila occupati rispetto al 2019, quando sfioravano il milione. A sparire sono stati principalmente cuochi, camerieri, barman e tra questi anche poco meno di 20 mila apprendisti.
 
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