«Il turismo dipende in maniera preponderante e inscindibile dalla qualità dei nostri ecosistemi e dal tessuto sociale. Per questo dobbiamo fare in modo che il turismo impatti positivamente sull’ambiente, sulla cultura, sulla società, sull’economia, sulla comunità del luogo visitato. In una parola: che agisca per la tutela di pianeta e persone.»
Così si è espressa Daniela Santanché, Ministro del Turismo, relativamente al suo intervento di ieri pomeriggio alla X commissione della Camera dei deputati, per le audizioni informali nell’ambito dell’esame dello schema del piano strategico del turismo per il periodo 2023-2027.
Partecipi alla discussione anche le imprese e le associazioni
Tra le sigle convocate in audizione c’erano alcune associazioni delle imprese balneari (Sib-Confcommercio, Fiba-Confesercenti, Cna e Federturismo Confindustria) oltre a svariati rappresentanti dei titolari di porti turistici, alberghi, campeggi, guide turistiche e altre attività del comparto.
«Interverrò per ribadire l’urgenza di una nuova legge che superi la legge Draghi», anticipa il presidente del Sib-Confcommercio Antonio Capacchione. «Insomma, basta chiacchiere. È ora di legiferare». Lo afferma la ministra del Turismo, Daniela Santanché in un messaggio inviato al Festival dello sviluppo sostenibile di Asvis a Napoli. «Tutto questo deve essere inserito in una cornice di costante e metodica implementazione. Affinché ciò accada è necessario procedere con idee e volontà, intelligenza e programmazione, investimenti e soprattutto con tanto lavoro. In questo contesto, nell’ultima legge di bilancio abbiamo stanziato 25 milioni dedicati al turismo sostenibile», aggiunge il Ministro.
A questo aggiunge i 34 milioni di euro per la valorizzazione e sostenibilità dei Comuni turistici. E poi ancora nell’ambito del Pnrr, i 500 milioni di euro dei Fondi Bei per il turismo sostenibile e gli altri 500 milioni di euro per “sviluppare un modello di turismo sostenibile da implementare a Roma e, auspicabilmente, replicabile nel resto d’Italia”, in vista del Giubileo 2025.
Anche Fiavet si esprime sul Piano Strategico del turismo
Attraverso il suo legale, Federico Lucarelli, la Federazione Fiavet ha posto l’accento sul fenomeno della disintermediazione sottolineando che “ciò che serve al turismo è valorizzare l’intermediazione nella sua professionalità e nella capacità di produrre volumi ancora molto importanti”. In questa direzione le agenzie di viaggio, secondo Fiavet, sapranno unire il loro servizio di assistenza al viaggiatore con migliori performance nella comunicazione, nel marketing e nella commercializzare attraverso il digitale, grazie anche ad una formazione tematica specifica.
Non solo Piano Strategico del turismo: spazio anche a bandi e Tourist Digital Hub
La Federazione ha poi definito fondamentale il Tourist Digital Hub, a patto che si prosegua nella rotta già tracciata dai bandi pubblicati dal Ministero del Turismo per l’adesione degli operatori al portale Italia.it. “In particolare, in riferimento all’intermediazione dei servizi turistici ‘esperienziali’, occorre garantire che il portale sia di supporto all’economia del turismo e che non si creino, come successo in passato in alcune Regioni, situazioni di sovrapposizione tra le competenze dei destination manager e le attività commerciali”.
Favorire il turismo outgoing e il turismo scolastico
Tra le altre osservazioni, Fiavet si è quindi soffermata sulla necessità di prendere in maggiore considerazione il trascurato turismo outgoing, che rappresenta per l’Italia un’importante fetta di fatturato. Altro tema caldo è il turismo scolastico, un’importante segmento del turismo organizzato per cui non c’è nessun intervento all’interno del Piano Strategico per il turismo. Per questo, Fiavet ha insistito per l’uscita dal Codice degli appalti pubblici per questo specifico settore che necessita di una normativa autonoma proprio per il suo modus operandi.
Tra Codice del Turismo e Trasporti
Quanto al tema dei trasporti, parte integrante dei pacchetti turistici, Fiavet ha sottolineato la necessità di istituire fondi di garanzia in caso di fallimento delle compagnie o di comportamenti scorretti in occasione di overbooking. I fondi dovrebbero essere finanziati imponendo una percentuale sugli incassi di biglietteria dei vettori o con sanzioni da parte di Enac o Antitrust, come avviene per le altre aziende del turismo organizzato.
Infine Fiavet si è schierata per l’aggiornamento del Codice del Turismo, fermo al 2011, in particolare soffermandosi sul portale Infotrav del Ministero, database pubblico di riferimento per i consumatori, che dovrebbero poter verificare le agenzie di viaggio abilitate. Per la Federazione si potrebbe dotare ogni agenzia di un Codice Univoco Nazionale identificabile tramite QR code per facilitare le vendite tramite canali non abusivi.