Il galateo del caffè: gentilezza e cortesia non sono da accantonare!

Paolo Bianchi

Paolo Bianchi

In un mondo che corre a 200 all’ora, la gentilezza o la semplice cortesia vengono sempre più spesso accantonate. È un vero peccato, perché basterebbero poche parole dette al momento giusto per rendere migliore la nostra giornata e quella degli altri. Sul galateo al ristorante, in vacanza, a teatro si è già scritto tutto. Ma esiste anche un “galateo del caffè”?

Il galateo del caffè

“Anche al bar ci sono cose da fare e comportamenti da evitare – spiega Paolo Bianchi capobarman FIB – Federazione Italiana Barman – alcuni esempi? Mai entrare parlando al cellulare o con le cuffiette, senza nemmeno un cenno di saluto e magari fiondandosi letteralmente ad un tavolino qualsiasi, pieno di tazzine ancora da sparecchiare, chiedendo qualcosa durante il tragitto e con un filo di voce, senza neppure un buongiorno o buonasera.

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Come comportarsi al bar?

È buona educazione guardare sempre in faccia chi abbiamo davanti, salutare, e magari alla fine e con cortesia ordinare”. Se si vuole “un cappuccino senza schiuma con latte di soia tiepido ed una spruzzata di cannella biologica”, è un nostro diritto. Ma come cliente però non bisogna perdere la pazienza se non hanno zucchero di canna integrale o se il Barman non sa snocciolare a memoria l’origine delle dodici miscele a disposizione.

Qualunque sia la cosa che si ordina, semplice oppure complessa che sia, non si cambia mai idea. Oppure lo si fa in modo cortese e solo e soltanto se il Barman non ha già cominciato a lavorarci su.
Se si desidera qualcosa non basta vagare avanti e indietro lungo il bancone con aria smarrita e non serve spazientirsi se mentre si è seduti al tavolino nessuno ci interpella. I Barman oppure i camerieri non possono leggere nel pensiero, basta chiedere, ma sempre con gentilezza!

Se è vero che spegnere il cellulare mentre si è al Bar è un consiglio del galateo del secolo scorso, ostentare le proprie “connessioni” però è il peggio dei parvenu del Terzo Millennio. Meglio comunque togliere la suoneria, rispondere a bassa voce e se la cosa va per le lunghe uscire dal locale e rientrare al termine della telefonata.
“Ci sono clienti che pretendono che tu Barman memorizzi la loro faccia – racconta Paolo Bianchi – le loro preferenze e perfino le loro intolleranze. E soprattutto quando questo non succede ci restano male! Ovviamente il Barman non è un computer e i clienti non hanno la minima idea di quanta gente egli incontri nel proprio lavoro di tutti i giorni. Esistono anche molti clienti che, per il solo fatto di pagare il conto del servizio, si sentono padroni di fare un po’ ciò che credono: arrivano in sei, si siedono in un tavolo da quattro e poi uniscono un altro tavolo e prendono a caso altre sedie dal locale, sconvolgendo il disegno dei tavoli già preordinato”.

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Le regole del bon ton

Ecco di seguito il decalogo cui il cliente deve attenersi per avere sempre ragione. Il galateo del caffè prevede:
• educazione, al primo posto
• è buona regola non fare richieste assurde
• il cliente deve leggere la lista ed attenercisi
• non si deve ordinare ciò che non è segnato nella lista
• il cliente non deve scambiare il locale per un parco giochi per sé e per i propri figli
• è bene attendere il proprio turno
• non si deve pretendere di trovare quello che si è abituati ad avere al Bar sotto casa
• se si hanno problemi di salute bisogna avvisare
• se si vuole il conto separato, è necessario chiederlo prima dell’ordine
• il cliente non deve avere fretta e deve avere comprensione per il lavoro e l’impegno degli altri

Ed in qualsiasi caso, il personale qualificato che vi assiste è lì per lavorare, non per servirvi, e merita, come minimo, rispetto ed educazione.


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