I giovani italiani amano… la pasta!

La pasta: immancabile nelle tavole italiane e soprattutto nel quotidiano dei giovani secondo la ricerca “Giovani e pasta: ritorno al futuro” realizzata da Doxa per Aidepi-Associazione delle Industrie del dolce e della pasta italiane su un campione nazionale di 1000 adulti dai 15 ai 35 anni.
Per il 63% dei giovani, la pasta è sul podio, dopo frutta e verdura (45%) e pane (32%), ben otto su dieci la mangiano tutti i giorni, con una media nazionale di circa 6,5 piatti a settimana e per il 55% è il piatto che ricorda la mamma.
Per i giovani italiani è un mix di tradizione, semplicità e convenienza oltre a improvvisazione (e creatività) perchè “si fa con quello che c’è”. La più corta è la più amata (soprattutto rigatoni, fusilli, penne e garganelli) rispetto ai formati lunghi e le ricette preferite sono le classiche lasagne/pasta al forno (22%), carbonara (18%), spaghetti alle vongole (12%), pomodoro e basilico (12%) e tagliatelle al ragù (11%).
 
pasta pomodoro
 
La porzione media sfiora i 100 grammi (96 gr), ma quasi la metà del campione la preferisce più generosa arrivando a 100-120 gr. Le porzioni più abbondanti si hanno nei piatti dei ragazzi di 21/29 anni del Nord Ovest anche se i maschi di 15/20 anni del Sud e delle Isole la mangiano sia a pranzo che a cena.
 
E’ il piatto prediletto sia da soli (1 giovane su 3 -37%- la pasta a casa se la cucina sempre da sé) che in compagnia: la scelgono il 53% dei giovani, con punte del 59-60% al Centro e al Sud e Isole. Battuta solo dalla classica pizza, scelta dal 56% del campione, soprattutto al Nord Est.
 
E questi chef come vedono il futuro? Per il 42% sarà esattamente come oggi: il piatto simbolo rimarrà uno spaghetto pomodoro e basilico. Il 17% dei ragazzi immagina un set di pasta con tutti gli ingredienti pronti, puliti e dosati invece il 13% pensa una pasta da cucinare con i wok insieme a ingredienti di cucine diverse; i più tecnologici pari al 12% vorrebbe una pasta da ordinare con una app che arriva a casa già pronta; l’8% che la preferirebbe pronta da scaldare al microonde e un altro 8% si aspetta di avere la possibilità di farsela a casa, con una stampante 3D.


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