Grassi buoni e grassi cattivi: conosciamoli meglio!

C'è un mondo di cibi grassi e buoni per la nostra salute da provare per vivere meglio e combattere il "bad fat"

Quante volte ci capita di guardarci allo specchi e dirci “Da domani dieta” ed eliminare dalla dispensa tutte quelle “schifezze” per rimpiazzarle con scatole e scatolette di tisane depurative a base di zenzero? Forse troppe volte. E quante volte questa tecnica ha funzionato? Troppe poche per molte persone che non sono a conoscenza dell’esistenza di grassi che alla nostra salute fanno non bene ma benissimo!

Questa storia di grassi buoni e grassi cattivi però ha un “happy Ending” perché imparare a riconoscerli ci permetterebbe di vivere molto meglio o per meglio dire… mangiare molto meglio!

Ad esempio non tutti sanno che mandorle, nocciole, noci e semi oleosi (semi di lino, girasole e sesamo) sono ottime fonti di grassi monoinsaturi e polinsaturi, i cosiddetti “grassi buoni” e in generale devono essere preferiti alimenti di origine vegetale.

 

Grassi buoni e grassi cattivi 
Un altro espediente molto valido oltre alla dieta alimentare è anche l’esercizio fisico regolare, fattore protettivo rispetto all’ipercolesterolemia, come ci spiega Lucilla Titta, coordinatrice del Programma SmartFood Ieo.

Come distinguere i grassi buoni da quelli cattivi?

Gli acidi grassi saturi, principalmente derivanti dagli alimenti di tipo animale, sono comunemente definiti grassi cattivi perché, pur fornendo le stesse calorie degli altri, tendono a innalzare il colesterolo LDL circolante favorendo l’insorgenza di malattie cardiovascolari.
 
Gli acidi grassi insaturi, principalmente derivanti dagli alimenti di tipo vegetale, al contrario, sono detti buoni e comprendono gli acidi grassi monoinsaturi (olio extravergine d’oliva) e acidi grassi polinsaturi essenziali (frutta secca, pesce azzurro, olio di pesce). Di seguito 7 cibi con grassi buoni che aiutano a riequilibrare il metabolismo dei lipidi.
 
1. I benefici dell’olio extra vergine di oliva. Molto ricco di acidi grassi monoinsaturi (100 grammi di prodotto contengono ben 72,95 grammi di acidi grassi monoinsaturi, più del doppio dell’olio di girasole), è uno dei condimenti più indicati per chi soffre di colesterolo alto.
 
2. Gli effetti delle mandorle tutti i giorni. Povere di carboidrati e ricche di proteine, fibre e, appunto, grassi buoni, sono antinfiammatorie e antiossidanti. Dose massima: Massimo 30 grammi al giorno (circa 15 mandorle).
 
3. La dieta di noci e amore. Secondo alcuni scienziati possono aumentare il numero di calorie bruciate a riposo e prolungare il senso di sazietà. Essendo molto caloriche, però, attenzione a non eccedere (9 al giorno max e passa la paura).

Grassi buoni e grassi cattivi

4. Le proprietà dei semi di girasole. Ricchi di proteine e fibre, sono l’ideale per fare il pieno di acidi grassi insaturi, sia polinsaturi (acido linoleico – omega 6) che monoinsaturi (acido oleico – omega 9). Essendo molto calorici la loro dose massima giornaliera è di 10/20 grammi.
 
5. L’avocado fa bene o fa male? Usato al posto del burro, regala un sano mix di grassi buoni, fibre e vitamine. Le persone in sovrappeso che mangiano mezzo avocado a pranzo si sentono sazie per cinque ore.
 
6. Il pesce azzurro allunga la vita. Facile da digerire nonché ricco di grassi buoni, ovvero gli omega3, contiene anche selenio, calcio, iodio, fosforo, potassio, selenio, fluoro, zinco, vitamine A e B. Tra i pesci fanno che fanno parte di questa categoria ricordiamo: l’alice, l’aringa, la ricciola, la sardina e lo sgombro.
 
7. Cos’è il ghi o ghee? Chiamato anche burro chiarificato, contiene molti Omega 3, grassi che accelerano la perdita di peso se abbinati a una dieta ipocalorica.
 
 
 
Per saperne di più su una dieta sana e colorata leggi anche l’articolo di Maurizio De Pasquale sulla dieta dei 5 colori!


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