Il Governo taglia il reddito di cittadinanza: ecco cosa sta accadendo nella ristorazione

Gli ex percettori del Rdc tornato ad occupare posizioni lavorative stagionali. Camerieri, baristi, bagnini e addetti alle pulizie: lavori temporanei, che non danno alcun tipo di sicurezza economica sul lungo periodo, ma che vengono incontro alle richieste delle aziende di settore, che cercano disperatamente personale oramai da mesi. Un effetto che si registra in particolare al sud e nel settore della ristorazione. 

reddito di cittadinanza

“Si tratta per lo più di persone che non hanno qualifica specifica al lavoro e che possono tornare utili ad esempio per fare i lavapiatti in cucina o per pulire le zone comuni nelle strutture ricettive. Insomma, tutti quei profili che possono essere inseriti in corsa per le necessità stagionali”  spiega a Il Messaggero Marina Lalli, presidente di Federturismo. “Persone che prendevano il sussidio fino a luglio e che si presentano nelle nostre aziende – spiega Silvio Moretti, responsabile lavoro di Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi) – ma anche ristoranti e bar che intensificano la loro attività e cercano in questo bacino il personale da impiegare”.

Un settore invece in cui non sembrano esserci cambiamenti è quello dell’agricoltura. Secondo l’ultimo report di Unioncamere tra le professioni non qualificate le aziende cercano 32.701 addetti, tra cui addetti allo spostamento e alla consegna delle merci (con una difficoltà di reperimento del 33,5% da parte delle imprese), personale per la custodia di edifici, attrezzature e beni (difficili da trovare nel 22,7% dei casi), operai per le costruzioni edili (il 42,6% non si trova), operai per la manifattura (difficili da reperire nel 42,9% dei casi). Mansioni per le quali potrebbe essere necessaria una formazione di massima, così da rendere gli ex percettori del Reddito perfettamente in grado di lavorare.


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