InGalera: il ristorante con i detenuti da tutto esaurito

Un anno fa apriva InGalera, il primo ristorante avviato all’interno di un carcere alle porte di Milano, dove i detenuti in persona, con regolare contratto, cucinano i piatti e li servono in sala.
 
Silvia Polleri, responsabile della cooperativa sociale Abc-La Sapienza in Tavola sostiene che l’obiettivo dell’iniziativa è insegnare ai carcerati un mestiere o permettergli di continuare a farlo se provenivano dallo stesso settore prima della detenzione. Così facendo si crea un ponte con il mondo esterno, dimostrando alla società che i detenuti sono persone normalissime e non extraterrestri.
 
A un anno dall’avvio del ristorante, il bilancio è estremamente positivo: ogni giorno si registra il tutto esaurito. Dal “mondo esterno” in questo ristorante è rimasto solo il maitre, Massimo Sestito, dopo che anche lo chef è stato rimpiazzato da un detenuto. La responsabile del progetto ha voluto puntare sul comparto alimentare e sulla ristorazione con l’intento di svolgere riabilitazione sociale. La cooperativa Abc a cui fa capo è famosa per offrire un servizio di catering e rinfreschi di alto livello dove i lavoratori sono detenuti del carcere di Bollate. “Ho insegnato il bon ton ai detenuti – osserva la Polleri – ed è sicuramente importante. Da parte mia ho imparato da loro a vedere la vita da aspetti differenti”.
 


 
fonte: ansa.it


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