Ismea: nel 2021 meno carni rosse (anche se vola la scottona)

Il consumo di carni rosse

I primi mesi del 2021 registrano una flessione sul consumo di carne bovina pari a -1,7% mentre restano stabili i consumi di carne suina, avicola e ovicaprina. L’unica carne rossa che registra un trend inverso è quella di scottona, che segna un aumento del 12%. I numeri sul consumo di carne emergono dal Report Tendenze di Ismea sul comparto bovino diffuso in questi giorni.

Dove si acquista la carne?

Stando allo studio, i canali di vendita utilizzati per gli acquisti sono in primis i supermercati (39% degli acquisti totali) seguiti dalle macellerie (22% del volume). Un gradino più in basso troviamo i discount (13% delle vendite di carni) con un aumento del 10% su base annua nel 2020 e una sostanziale tenuta nel primo quadrimestre 2021. Diversamente i canali tradizionali, dopo l’exploit del 2020 (+16%) hanno segnato un calo del 9% nei primi mesi del 2021, mentre gli iper che avevano perso il 4% segnano un recupero che li riporta alla norma.

Tutti amano la scottona

Per definizione la scottona è la femmina di bovino di età compresa tra 15 e 22 mesi che non ha ancora partorito. La sua carne è molto pregiata per tenerezza e sapidità. Sono questi gli elementi che hanno spinto in su la domanda per questa carne, che resta la più dinamica dopo l’incremento del 17% del 2020. Se si confronta il consumo prima del Covid-19 con quello di questi primi mesi del 2021, l’aumento complessivo è pari al 33%. Ancora più evidente è la crescita della spesa. Nei primi 4 mesi del 2021 è stata superiore del 47% rispetto all’analogo periodo del 2019 (+14% 2020).

Per quanto riguarda la mappa geografica degli acquisti delle carni rosse, il Report Tendenze di Ismea segnala quest’anno un calo generalizzato in tutta la penisola. Fa eccezione solo il Nord Est, dove le carni bovine continuano a crescere del 7,7% dopo aver messo a segno un +10% durante il 2020.

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