La Brinca – Trattoria e Bottega della famiglia Circella

La Brinca nasce il 20 dicemrbre 1987 a Ne, nell’entroterra di Chiavari e Lavagna, a pochi km dal mare della Riviera Ligure di Levante. Già negli anni ’30, la famiglia Circella possedeva un’osteria che faceva anche da bottega e che aveva un mulino – frantoio considerato il luogo di ritrovo dei contadini locali fino agli anni ‘70.
 
la Brinca
 
La Brinca è il soprannome al femminile di Texinin (Teresina) dei Brinche, che visse e lasciò il nome a questa casa colonica a metà dell’800: brincu o briccu nell’antico etimo Ligure significa luogo ripido e scosceso, come lo sono gli uliveti, le vigne e i boschi che la circondano. Memori della tradizione familiare, i nipoti hanno restaurato l’antico cascinale della Brinca: nasce così la trattoria, una caneva con ùndego da vin, cioè un’osteria con bottega e cantina.
 
Oggi, La Brinca sono i fratelli Roberto e Sergio con la moglie Pierangela e i due figli gemelli Matteo e Simone, Stefano – figlio di Roberto – e tutte le ragazze collaboratrici di cucina e di sala. La nonna Franca, dopo una vita ai fornelli, soprintende all’orto. La cucina guidata dal giovane Simone, propone i piatti tradizionali dell’entroterra della Liguria di Levante, legati alla terra e alle stagioni, con un continuo utilizzo di erbe, verdure e frutta locali, e profumatissime erbe aromatiche.
 

 
Il prebugiun di Ne, i testaieu, la baciocca, la panella, sono solo alcuni degli antipasti di origine contadina. Alla tradizione si affianca la rielaborazione in chiave moderna di antichi piatti, quali il Cùniggiu Magro e la Torta Lavagneixe. La pasta è fatta rigorosamente a mano da Roberto e tra le tante citiamo i ravioli di erbette conditi con il tradizionale tuccu o con filio d’olio locale, i gnocchetti di patate Quarantina bianca Genovese (o fatti con la farina di castagna) con il pesto fatto al mortaio, le picagge di castagna, il minestrone alla Genovese con i taglierini, i ravioloni di erbette e sarazzu con salsa di nocciole Misto Chiavari, i Corzetti di farina rustica con i funghi e le noci.
 
Le piccole lattughe ripiene in brodo ricordano che la cucina Ligure è famosa per riempire qualsiasi cosa, infatti le carni più tradizionali sono la cima di vitello, il coniglio ripieno alle erbe, le tomaxelle, la cima di faraona. E poi ancora il fritto misto alla Genovese, il cinghiale, la punta di vitello al forna a legna, il maialetto all’alloro con le castagne.
 

 
I formaggi provengono dai migliori produttori locali: sono piccolissime produzioni di vaccini e caprini molto saporiti e profumati, come il raro caprino stagionato di Sopralacroce, il SanStè, il Cabanin, la Cicherina. I dolci invece sono il regno di Pierangela: biancomangiare, la panera, la sacripantina, la torta di castagne col suo gelato, le crostate e i sorbetti fatti con la frutta locale, il semifreddo fatto con lo sciroppo di rose e tanti altri che variano a seconda della stagione.
 
La cantina di Sergio e Matteo conta più di mille etichette di vini: grande spazio ai migliori emergenti Liguri, alle piccole produzioni di tutta Italia e del Mondo, con assaggi e selezioni continue, dando spazio soprattutto ai produttori naturali. Grande scelta di distillati e liquori di ogni provenienza. Infine nella Caneva, la cantina – bottega da visitare, è possibile acquistare vini, oli locali, confetture di produzione propria e specialità Liguri.
 

 
Crediti fodo: Lido Vannucci


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