La pandemia cambia le abitudini dei ristoranti e le loro dispense

I ristoratori modificano la loro spesa preferendo ingredienti a lunga conservazione

E’ innegabile che la pandemia abbia stravolto le abitudini degli italiani e dei ristoranti. Le varie chiusure hanno reso necessario che i ristoratori provvedessero in maniera diversa alle loro dispense. Durante il lockdown i ristoranti si sono trovati davanti alla difficoltà del gestire le materie prime, con il rischio di dover gettare grandi quantità di cibo. Ecco che così le dispense sono cambiate lasciando spazio a prodotti surgelati e a tutti gli ingredienti impiegati per cucinare cibi per l’asporto. Tra i cibi prediletti: pizza, sushi e pokè.

La rivoluzione delle dispense dei ristoranti

Metro, l’azienda leader nel settore dell’ingrosso, conferma che questo trend è in salita. Secondo quanto afferma Nicolò Picco, head of commercial strategy di Metro Italia, dopo le perdite registrate durante il lockdown la ripresa è stata visibile da maggio in poi. “Abbiamo registrato una marcata ripresa delle vendite e a giugno e luglio abbiamo addirittura eguagliato – dichiara Picco – le performance del 2019. La bontà della strategia commerciale dell’azienda è anche confermata dalle nostre quote di mercato. Nonostante il contesto di grande difficoltà del comparto, Metro è riuscita a consolidare e anche a incrementare la propria quota al 6,1%.”

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Il mercato, dalle riaperture, si è indubbiamente modificato. I ristoranti sono più attenti a come vengono gestite le scorte, preferendo prodotti a lunga conservazione. Questa scelta per contenere eventuali sprechi alimentari nel caso di altre chiusure e lockdown. Per questo alcune categorie, come i surgelati, sono diventate indispensabili. È cresciuto anche l’acquisto di materie indispensabili per la food delivery e l’asporto, come gli ingredienti per la pizza, il sushi e il poké. Un’impennata di richieste anche per i prodotti utili all’asporto delle pietanze.

Qual è stato l’impatto della pandemia sull’economia nazionale?

Prosegue Picco riguardo la pandemia e l’impatto avuto sull’economia nazionale e internazionale: “Dall’inizio dell’emergenza e nel corso del 2020, nonché nei primi mesi del 2021 fino alla primavera, ci sono infatti state continue chiusure e aperture alternate, differenti livelli di emergenza a livello regionale e le conseguenti diverse misure restrittive lungo lo stivale. Tutto questo ha contribuito a una sorta di “effetto elastico” per quanto riguarda gli introiti ma nonostante questo, Metro Italia si è confermata leader del settore, anche grazie alla capillarità e numerosità dei propri punti vendita sull’intero territorio nazionale.”


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