Ristorazione Italiana lancia #laristorazionechemimanca su Instagram!

#laristorazionechemimanca

Causa Covid19, la situazione che stiamo vivendo è inedita e Ristorazione Italiana Magazine lancia l’hashtag #laristorazionechemimanca su Instagram. Potete visualizzare la nostra iniziativa, andando nel nostro profilo Instagram e visualizzando le Storie in evidenza “Insieme a voi”.

Ora, più che mai, ci rendiamo conto di quanto fosse preziosa la nostra “normalità”. Ogni giorno, il personale medico – sanitario opera senza sosta per salvare le numerose vite. E così, molti altri operatori sono esposti in prima linea.

L’emergenza sanitaria per Covid 19 ha cambiato la nostra quotidianità e ha portato alla luce anche altre problematiche. Alcune sono ataviche, altre invece, sebbene concernono il momento, avranno conseguenze economiche e sociali non indifferenti.

Per certi versi, questa è un’esperienza unica a livello globale che ci tocca personalmente e fa anche emergere una nuova scala di priorità. Sta cambiando anche il ruolo che il lavoro ha nella nostra vita e senza dubbio, sta prendendo diversi significati. Inoltre, tutti i lavoratori stanno vivendo differenti problematiche, così come, sono nate nuove preoccupazioni.

È chiaro che la salute è il tema principale e la sua tutela è fondamentale. La gratitudine verso le categorie che operano per salvare vite, e per chi è in trincea, è infinita. L’attenzione è soprattutto rivolta verso le questioni che riguardano queste categorie, ma questa esperienza ci sta facendo anche riscoprire quanto il lavoro di tutti voglia dire dignità, realizzazione e relazioni.

Il tentativo di sviscerare il problema che tutti stanno vivendo personalmente, sta portando a grandi forme di solidarietà. E il momento, fatto anche di preoccupazioni rispetto la situazione lavorativa, può portare non solo a nuove forme di lavoro ma anche di sostanza, così come ad un’occasione per riscoprirlo.

Anche Ristorazione Italiana Magazine è presente ed ha chiesto a chef, pizzaioli, barman e ad altri operatori del settore food & beverage di condividere con tutti noi che cosa più manca della loro quotidianità fatta di lavoro e passione.

Numerosi professionisti hanno risposto al nostro appello. Specie nelle difficoltà, siamo tutti uniti. Siamo persone che si supportano l’uno con l’altra, dall’Alta ristorazione all’affezionato bar sotto casa. Tutti, in un’unica grande famiglia.

Su Instagram, Ristorazione Italiana Magazine chiedeva di fare una Storia in cui raccontare cosa più manca del proprio lavoro e di condividerla con gli hashtag #laristorazionechemimanca e #checosamimanca.

Dallo Staff del Ristorante Uliassi, il tre Stelle Michelin sul mare di Senigallia, ci risponde Miky.
Ci racconta che è essenziale fare sempre ciò che ci piace e credere nel proprio potenziale, oltre a lavorare con amore, impegno ed onestà. Ma parla anche di sacrificio, disciplina e tanta determinazione. Infatti, confida che il suo potrebbe sembrare un lavoro alla portata di tutti, perchè le persone non vedono ciò che c’è dietro le quinte. Per un risultato perfetto, invece, a monte c’è una rigorosa preparazione, un lavoro di squadra maniacale e un costante sostegno fisico e morale. Spiega come il ristorante diventi una casa e i colleghi siano una famiglia. Racconta di come ogni servizio è una sfida e che lavorare senza passione, a lungo andare, non appaga.
Miky ci insegna che lavorare con cuore in una grande famiglia significa condivisione e solidarietà. E ci strappa anche un sorriso: nella Storia fatta per #laristorazionechemimanca, Miky indossa una t-shirt con la scritta “I love Uliassi” e sorridente viene immortalata nello stiro delle tovaglie prima del servizio. Un gesto semplice, ma che come racconta Miky è un attimo di sorrisi e condivisioni cuore a cuore. D’altra parte, ora più che mai, ci rendiamo conto di quanto le cose più semplici, qui ed ora, siano le più importanti.

Matteo Metullio, Executive Corporate Chef dell’elegante ristorante stellato Harry’s a Trieste, ci spiega gli aspetti che più gli mancano del suo lavoro. Anche per Matteo è fondamentale la sua squadra: gli mancano i briefing con i ragazzi della sala e della cucina per preparare al meglio il servizio, ma anche condividere nuove idee con la sua brigata e sperimentare tutti assieme nuovi piatti. Infine, allo chef manca anche l’adrenalina del servizio: aspetto che abbiamo ritrovato in moltissime Stories dei professionisti che hanno condiviso i loro pensieri con Ristorazione Italiana Magazine.

Infatti, in #laristorazionechemimanca, la Chef Valentina Rizzo della Farmacia dei Sani a Ruffano parla della sua brigata come se fossero veri fratelli e dell’adrenalina del servizio. Ma ci racconta anche che le manca sbagliare e ricominciare da capo, un’esercizio da cui si impara molto nello sperimentare quotidianamente la propria creatività. A mancarle, è anche la stanchezza perchè piena di soddisfazione, cosa che la fa ritornare a casa felice.

Ci ha risposto anche lo Chef Alessandro Parisi di Filo Restaurant al Filario Hotel & Residence sul Lago di Como. Ci ha raccontato di come gli manca il suo lavoro perchè gli permette di esprimere se stesso e le sue emozioni. Ma ci ha anche spiegato di come a mancargli sono le sorprese e i piccoli dettagli che danno grandi emozioni: il rapporto con i suoi colleghi, i sorrisi dei clienti, anche solo fare la spesa e trovare un ingrediente che ispiri la sua creatività, il profumo del pane e lo sfrigolio dell’olio. Ad Alessandro manca la magia del suo lavoro.

Ed è così anche per lo Chef Matteo Angelo Romano del Ristorante Lilith a Vernole. Infatti, oltre a mancargli la sua squadra e i suoi clienti, gli mancano le passeggiate in campagna per raccogliere gli ingredienti utili ai suoi piatti. Un contatto mistico e creativo con la natura.

Lo Chef Andrea Pasqualucci del ristorante stellato Moma a Roma, tra le varie cose, ci menziona di quanto anche solo gli manchino i profumi e i colori del suo lavoro.

Ed è così anche per lo Chef Maurizio Amato del ristorante Veleno a Brescia a cui mancano il profumo dei prodotti, la sua brigata e l’adrenalina del servizio. Inoltre, il Manager di Veleno, Davide Paturno ci ricorda che solo uniti, proprio come a lavoro si è un team, si potrà tornare a sorridere insieme.

Lo Chef Alessandro Gilmozzi del ristorante El Molin a Cavalese condivide con noi una riflessione su #laristorazionechemimanca. Infatti, Alessandro ci ricorda quanto siamo fortunati, ogni giorno, nel godere di buona salute e nel poter svolgere le piccole cose. Ci confessa che gli manca vedere il sorriso dei suo clienti, ma anche la loro curiosità di fronte a un suo piatto perchè espressione di una ricerca maniacale fatte assieme a moltissime persone (contadini, allevatori, agricoltori).
Ad Alessandro manca evocare emozioni, ma il suo sostegno va anche a quelle persone incredibili (infermieri, medici e tutte le forze in campo) che stanno combattendo questo nemico invisibile con la stessa tenacia e passione che gli chef che ci hanno risposto mettono in gioco durante il loro lavoro.

Allo Chef Mirko Ronzoni così come anche al Pizza Chef Salvatore Lioniello (di Da Lioniello a Succivo), più di tutto, mancano i clienti. Un punto fermo e costante che rende possibile il lavoro e la stessa creatività.

Al Pizza Chef Stefano Vola della pizzeria Vola – Bontà per tutt a Castino mancano anche gli impasti, le prove durante il processo creativo e il suo laboratorio, a ricordarci la semplice magia della fantastica arte (a tutti gli effetti) bianca. Mentre il pizzaiolo Valentino Tafuri ci ricorda che tutti gli operatori del settore della ristorazione svolgono un vero e proprio servizio per la comunità e che è proprio questo “donarsi” con passione che più gli manca.

Last but not least, concludiamo con uno chef stellato: Ernesto Iaccarino di Don Alfonso 1890.
Ernesto ha condiviso con noi un’emozionante Storia in #laristorazionechemimanca in cui ci racconta di come a tutti gli chef manchi di sicuro l’adrenalina del servizio, il sorriso dei clienti e il contatto con gli amici, così come realizzare la propria creatività. Ma ci ricorda anche di come l’Italia sia la nazione del Bello e del Buono e di come, in così tanti anni di Storia, gli italiani hanno trovato sempre le soluzioni per andare avanti.

Dalla ristorazione, arrivano messaggi forti targati #laristorazionechemimanca: uno di speranza che nasce dall’amore con cui si affronta il proprio lavoro e dal sapersi donare agli altri, l’altro fatto di solidarietà propria del lavorare in team. Siamo sicuri che #uniticelafaremo e come ci ricorda lo Chef Iaccarino con un monito quasi dostoevskiano, la bellezza salverà il mondo.
 
Crediti foto Chef Ernesto Iaccarino: Philippe Schaff


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