Le linee guida dell’Inail sono superate

Le linee guida dell’Inail sono superate: l’Emilia Romagna fa saltare il banco considerandole superate da un proprio protocollo.
Un regolamento frutto di studio e di molto buonsenso, che può offrire grandi spunti anche alle altre regioni, ma anche un bel grattacapo al Governo: così le linee guida dell’Inail sono superate.
Così Matteo Musacci vicepresidente della Fipe nazionale:

Matteo Musacci“Siamo i primi in Italia a farlo, con regole certe e condivise tra le istituzioni e le parti sociali. È un protocollo che nasce dal confronto tra Fipe e le Istituzioni regionali, creato per far ripartire, pur tra mille difficoltà, i pubblici esercizi dell’Emilia Romagna.

Le linee guida di Inail pubblicate nei giorni scorsi rimangono indicazioni che, nella realtà del nostro mondo, avrebbero reso impraticabile una riapertura e, per questo, ci siamo subito messi a lavoro per scrivere una valida alternativa. Ci auguriamo che presto queste linee guida potranno essere adottate da più regioni possibili”.

Responsabilità

Circa il tema della responsabilità, le linee guida disegnate puntano diritte al senso di responsabilizzazione dei clienti, degli esercenti e dei loro collaboratori.

Ovviamente non si potrà transigere sulle norme igienico-sanitarie e sull’adeguatezza dell’organizzazione circa DPI, formazione, giusta informativa ai clienti, ma il tutto dovrà essere condito con tanto buon senso. Sempre strizzando l’occhio ai DCPM, fonte di spunti di analogia per scollinare i punti più spinosi delle linee guida Inail

Il documento, in linea generale, insiste molto sulla responsabilizzazione dei clienti nell’assunzione di comportamenti rispettosi delle misure di sicurezza e prevenzione e nell’adozione da parte dei titolari degli esercizi di tutti i possibili strumenti di comunicazione rivolti alla clientela sulle regole di accesso e comportamento.

In particolare, gli esercenti sono tenuti ad informare gli avventori circa le disposizioni in vigore, affiggendo all’interno del locale cartelli esplicativi e mettendo a disposizione anche depliant in più lingue.

Insomma, un approccio un po’ svedese da questo punto di vista. Un approccio che cerca di bilanciare in maniera seria il buon senso con le norme restrittive proprie di una situazione di emergenza. Lasciando molto margine di scelta al cliente e all’esercente.

Autocertificazioni

Si va verso il tramonto dell’era delle autocertificazioni, che tanto ha fatto discutere.

Si opta per il senso di responsabilità dei clienti e al loro buon senso: se chiederanno di stare seduti vicini e al medesimo tavolo, lo potranno fare, senza la necessità di compilare moduli e riempire di altre scartoffie inutili i ristoranti (che come molte altre attività in Italia ne sono pieni).

Distanziamento

La vera e propria rivoluzione di questa impostazione sta proprio qui, sul tena del distanziamento.

Salta completamente la previsione dei 4 metri quadri per cliente ed il distanziamento di 2 metri tra i tavoli, indicazione che ha fatto allarmare tutto il settore.

Anche in questo caso, per analogia con quanto previsto normalmente in tutti i DCMP dall’inizio dell’emergenza sanitaria, il riferimento sarà solo il distanziamento tra persone, che dovrà essere di 1 metro. Non di più, non di meno. Potrà essere inferiore solo se la distanza sarà riferita a persone dello stesso nucleo familiare.

Dehors

La disposizione ovviamente spinge molto sulla possibilità di cogliere questa occasione per poter gestire spazi all’aperto. Con i dehors si attua un tentativo per recuperare spazio e coperti viceversa persi, puntanto alla gratuità dell’occupazione del suolo pubblico, come confermato dal presidente del consiglio Conte.

Personale e dipendenti

Tutto lo staff, personale e dipendenti, dovrà ovviamente essere dotato sia di un’adeguata formazione specifica ma anche di tutti i dispositivi di protezione individuali necessari.

Grande attenzione dovrà essere riposta alla disponibilità degli stessi (mascherine, guanti monouso e disinfettanti…) che potranno essere utilizzati anche dai clienti.

Misurazione temperatura

Scompare l’obbligo della misurazione della temperatura corporea per consentire ai dipendenti l’ingresso al locale, salvo responsabilizzare gli stessi dall’astenersi dall’andare al lavoro in caso di sintomi sospetti.

La stessa misura varrà per i clienti, per estensione delle regole che ad oggi ne disciplinano gli ingresso per esempio nei supermercati (giustamente si rileva che quando si va a fare la spesa nessuno ha l’obbligo di rilevare la temperatura in ingresso!).

Sanificazione

Le attività di sanificazione, pulizia e disinfezione dovranno essere effettuate almeno due volte al giorno, con particolare attenzione rivolta ovviamente ai servizi igienici, maniglie di banchi ed armadi, frigoriferi e terminali Pos.

La biancheria da tavolo va sostituita ad ogni cambio di cliente, cosi come l’igienizzazione dei tavoli. Ci saranno anche i gel igienizzanti ovviamente.

Accesso e prenotazioni

Per l’accesso e le prenotazioni si spingerà nella direzione di gestire la clientela attraverso prenotazioni telefoniche o digitali, in modo tale da poter scaglionare i flussi.

Ovviamente saranno vietati gli assembramenti esterni, così come scompariranno eventuali guardaroba e appendiabiti comuni, a meno che non si riesca ad evitare il contatto tra abiti e altri oggetti personali.

Mascherine e guanti

Il personale di sala non sarà obbligato ad indossare le mascherine laddove sia possibile mantenere il distanziamento di almeno 1 metro dal cliente (in caso contrario ovviamente lo dovrà fare); anche i guanti non saranno obbligatori, puntando maggiormente sull’igienizzazione delle mani con i presidi sanitari.

Buffet

Restano vietati i buffet a self service in considerazione dell’elevato livello di rischio che rappresentano.

Menu

In questo caso è consigliata l’adozione di menu digitali su dispositivi dei clienti o, in alternativa, di procedere alla igienizzazione dei menu dopo ogni uso.

Servizi igienici

L’accesso ai servizi igienici dovrà essere gestito in modo tale da evitare assembramenti. I Bagni messi a disposizione dei clienti dovranno essere dotati di prodotti igienizzanti per la pulizia delle mani.

Pagamento

Per saldare il conto sarà preferibile usare sistemi di pagamento digitali (carte di credito, bancomat, ecc.), salvo prevedere ad ogni modo davanti alla cassa il posizionamento di barriere di protezione in plexiglass.

Misure sull’asporto e consegna a domicilio

Le linee guida dell’Inail sono superate anche per l’asporto?
Su questo versante non ci sono grandi novità: contenitori monouso accuratamente confezionati e sigillati e rispetto della distanza di sicurezza di almeno 1 metro. Personale e clienti saranno obbligati ad indossare la mascherina e guanti monouso al momento della consegna.

Per le consegne a domicilio, si dovrà puntare sull’ordinazione telefonica oppure on line, gli addetti al servizio saranno tenuti ad indossare mascherina protettiva e guanti monouso e al momento della consegna devono rispettare la distanza di sicurezza di almeno 1 metro.

Favoriti anche in questo caso i sistemi di pagamento elettronici dell’ordinazione. Se invece il pagamento viene effettuato in contanti o tramite Pos portatile, l’operatore provvede alla disinfezione delle mani e del Pos dopo ogni operazione.


Potrebbero interessarti anche