Le pizze di Petra Antolini ti portano al “Settimo Cielo”

Petra AntoliniSprizza energia da tutti i pori, ti basta guardarla e senti la sua vitalità contagiosa entrarti dentro come una freccia di Cupido. La passione l’ha portata ovunque, dalla sua casa vicino Verona fino al piccolo schermo, e per il suo territorio è ormai un punto di riferimento per professionisti e avventori. Petra Antolini fa parte di quella fetta di imprenditrici che ha saputo farsi valere nel mondo della ristorazione.

Spinta dalla passione ha aperto “Settimo Cielo”, che non è solo un modo per dire dove la pizza l’ha portata, ma è il luogo dove idee e dedizione si trasformano in creazioni eccezionali e di qualità. Proprio come una mamma, Petra si prende cura dei suoi clienti e ci racconta l’arte bianca con il sorriso stampato e un entusiasmo che non può non travolgere.

L’intervista a Petra Antolini  

Come è nata la passione per la pizza e quando hai deciso di intraprendere questo percorso?
La passione è nata quando ero piccolina. Sono cresciuta con la nonna che sfornava pane, torte, biscotti, per cui questa infanzia vissuta in montagna affianco all’arte bianca dove tutto si cucinava in casa. Poi ho frequentato la scuola alberghiera nel settore della cucina. Quando ho deciso di aprire “Settimo Cielo” mi sono tuffata totalmente nell’arte della pizza. È una cosa stratosferica, unica, bellissima, che ti un sacco di soddisfazioni e ambizioni.
 
 È stato “strano” trovarsi ad essere una delle poche prime pizzaiole in mezzo a tanti colleghi maschi?
Sì, è strano essere una donna in mezzo a tanti uomini, però non è strano perché nel modo della cucina la maggior parte sono uomini per cui no non è strano per me, anzi è bello, è normale quando si arriva da un settore nel quale la maggior parte delle presenze è maschile. È un lavoro particolare al quale si deve dedicare anima, corpo, tempo per cui devi essere dedito: è normale, solo per questo, che la maggior parte siano uomini.

Petra Antolini SETTIMO CIELO

L’imprenditoria è donna

Spesso si parla di quante difficoltà le donne incontrino in certi lavori prevalentemente maschili, per te è stato così? Ci racconti la tua esperienza?
No, per me non è stato così, anzi. Lavorare con gli uomini è un onore, è un privilegio. L’uomo è molto forte e da molto sostengo alla dona, sia nel momento fisico, psicologico che di sostegno per cui è proprio una soddisfazione lavorare con gli uomini.
 
Tu sei un vero esempio di donna al comando, com’è rivestire questo ruolo in un mondo agguerrito come la ristorazione?
Non è assolutamente facile, devi comunque essere “metà uomo”. Sì essere bella, carina, simpatica, ma devi comportati come un uomo avere il carattere di un uomo se vuoi essere al comando di un’azienda. Essere forte, dura, tenace, impersonare le caratteristiche forti che ha un uomo imprenditore.
 
Oggi gestisci “Settimo Cielo”, la tua pizzeria in zona Verona. Qual è la filosofia della tua cucina e del tuo locale?
Il territorio è assolutamente la filosofia del mio locale, si basa sugli ingredienti che arrivano da quando io ero piccolina, per cui prodotti del territorio selezionati, farine selezionate e ho una particolare attenzione verso gli aspetti nutrizionali dei miei impasti, le caratteristiche dei prodotti che arrivano. Ho un reparto dedicato al senza glutine, aspetto sempre più complicato da gestire. Riassumerei il tutto in: territorio, materie prime, selezionate, lavorazione ottimali dei prodotti.

Passione, qualità, ricerca dei prodotti del territorio

Come scegli gli ingredienti da utilizzare? Cosa vuoi trasmettere con le tue pizze?
Li scelgo in base alla stagionalità e in base al mio umore. Ci sono delle pizze fuori carta che ci sono quasi tutto l’anno, altre che vanno su gli ingredienti che vanno in quel periodo o che sono determinate dal mio umore e dalla mia creatività.

Petra Antolini è anche fondatrice di “Donne di pizza donne di cuore”: quali sono gli obiettivi del progetto?
Creare il buono per fare il bene. Questo è l’obiettivo che cerchiamo di veicolare con i nostri eventi, uno dei quali sarà anche il protagonista del mese di marzo per proseguire durante l’anno nel nord Italia dediti sempre al sostegno dei bambini e delle donne in difficoltà.
 
Sei stata spesso in televisione e hai preso parte a diversi progetti, ti va di raccontarci l’esperienza a cui tieni di più?
La tv è arrivata per caso, mi piace e mi appaga molto. Mi esce veramente semplice. I progetti a cui ho partecipato sono tanti e dono vari, ognuno ha una particolarità ben precisa ed è sviluppata in modo diverso. Scegliere è difficile. Ogni programma mi ha dato qualcosa e io ho dato veramente qualcosa a loro.


 


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