Mangeresti mai una pizza robotizzata?

Ormai è cosa nota che i robot stanno trasformando la ristorazione e i processi all’interno di essa. Girano hamburger, preparano caffè, friggono le patatine, portano vassoi… Le nuove tecnologie permettono di rilevare se il manico di un cestello della friggitrice, per esempio, è storto. Oppure se l’olio nel macchinario è troppo caldo. E sembra che arriverà sulla nostra tavola anche la pizza robotizzata. 

La previsione di inizio 900 per cui le macchine stanno sostituendo gli umani, si sta avverando. Mentre ai robot sono affidati compiti più “tecnici”, lo staff in carne e ossa si può dedicare al rapporto con i clienti. L’innovazione è partita dalle catene: Burger King e McDonald’s hanno un vero e proprio team che mette a punto la robotica per migliorare l’esperienze di ogni attività.

E ora arriva anche la pizza robotizzata

E ora la tecnologia si sta espandendo anche in un altro campo: la pizza.

Il mondo della pizza richiede manualità, aspetto assai difficile da eguagliare per un robot. Ma l’intelligenza artificiale pare aver trovato una soluzione anche a questo. Dal team di Axios, infatti, arriva un nuovo congegno capace di stendere l’impasto. Ma non solo: dopo aver definito il disco, il robot è in grado di condirlo con la salsa di pomodoro, il formaggio e gli ingredienti ordinati dal cliente. Il tutto senza aiuti da parte del pizzaiolo “umano”.

Il progetto ideato da Axios coinvolge anche  Stellar Pizza, la società fondata da due ex scienziati con esperienza annuale in SpaceX.
La Stellar Pizza aprirà a breve a Los Angeles con lo scopo di sfornare pizze a più non posso contando sulle capacità dei “camion-pizza” che saranno sì guidati da umani, ma a cucinare saranno priorio i robot.

pizza robotizzata

Ma esistono già altre realtà al mondo che hanno integrato la cucina con la tecnologia.

PizzaHQ ha rivoluzionato una pizzeria tradizionale trasformandola in una pizzeria robotizzata. La qualità è a stessa della pizza classica, ma con costi più bassi e minore impiego di tempo. 

Anche Picnic Works ha rivoluzionato il settore con i suoi “Picnic Pizza Station”, strutture che producono cento pizze all’ora monitorate da un solo impiegato umano. La stessa tecnologia è utilizzata anche dalla catena Domino’s.

L’impiego di robot risolve sicuramente la questione della carenza di personale. Inoltre si assicura un risparmio: mentre il condimento “fatto a occhio” comporta qualche spreco, un robot assicura precisione accurata nel condire con la pizza robotizzata con le quantità precise.

Progettare un robot può sembrare semplice, ma non lo è. Alcuni ingredienti, infatti, sono difficili da gestire, come le olive, troppo scivolose e bagnate. Ma se la qualità garantita è immutata, come la prenderanno i consumatori? In molti non sono disposti a mangiare una pizza robotizzata. Anche se alcuni nuovi progetti hanno suscitato curiosità, si sono dimostrati essere dei fuochi di paglia.

«Guardare i robot preparare la pizza può essere divertente, perché allora non posizionarli all’ingresso degli stadi o in angoli dedicati nel contesto di grandi eventi?», suggeriscono da Picnic Works. Immagini capaci di far venire l’acquolina in bocca, come quelle dei pizzaioli napoletani esperti in acrobazie con i dischi di pizza.


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