Una flop da 100 milioni di dollari: quella volta che McDonald’s voleva servire le pizze

McDonald’s non preparava solo panini…

McDonald’s, simbolo mondiale del fast food con successi come il Big Mac e i McNuggets, negli anni ‘80 tentò di entrare nel mercato della pizza, proponendo la tristemente nota McPizza. Anche i giganti, però, possono inciampare. Il risultato? Un fallimento epocale.

Lanciata nel 1989 in via sperimentale in alcuni ristoranti USA e canadesi, la McPizza nasceva da un’idea semplice: la pizza piace a tutti, quindi perché non aggiungerla al menu McDonald’s? L’azienda investì pesantemente nel progetto, sviluppando forni speciali, riorganizzando le cucine e formando il personale. Ma presto emerse il primo problema: i tempi. Una McPizza richiedeva fino a 12 minuti per essere preparata e servita. Troppo. Decisamente troppo per i ritmi serrati del fast food, dove un Big Mac arriva in pochi secondi.

Il prezzo, compreso tra i 5 e i 7 dollari, era considerato elevato, mentre i drive-thru — essenziali per il business — diventavano punti di congestione. I clienti si lamentavano delle attese, i franchisee dei costi, e le vendite non decollarono mai. Nemmeno quando furono introdotte varianti “mini” e precotte.

orlando McPizza mcdonalds

Le perdite dovute al progetto

Secondo le stime, McDonald’s spese oltre 30 milioni solo nella fase di lancio, con perdite totali che superarono i 100 milioni di dollari considerando marketing, logistica e opportunità mancate. La McPizza venne definitivamente ritirata nel 2000, con una sola eccezione: il ristorante di Orlando, in Florida, continua tutt’ora a servirla, diventando meta di pellegrinaggio dei nostalgici. La vicinanza al famoso parco Disney e il relativo afflusso di turisti, forse, ha contribuito alla scelta di mantenere la pizza nel menù. Tra le altre cose, lo stesso ristorante propone anche i McSpaghetti: una versione a stelle e strisce dell’altro piatto italiano per eccellenza.

McDonald’s ha perso la sua identità

Il vero errore? Non solo i tempi o i costi, ma una questione di identità. McDonald’s è sinonimo di velocità e hamburger, non di rituali familiari attorno a una pizza. In un mercato già presidiato da colossi come Domino’s e Pizza Hut, con consegne rapide e specializzazione, il tentativo del brand apparve forzato e poco credibile.

Oggi la McPizza è un caso di studio nel marketing: anche i marchi più forti devono rispettare il proprio DNA. McDonald’s ha imparato la lezione e continua a innovare, dai McPlant alle collaborazioni con celebrity, ma con maggiore coerenza rispetto alla propria identità.
Morale? Diversificare sì, ma non ad ogni costo.


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