Il mondo impazzisce per gli spaghetti. E l’export cresce

Spaghetti, penne rigate e fusilli sono i formati di pasta più apprezzati nel mondo

Vi siete mai domandati quali sono i formati di pasta più apprezzati in giro per il mondo? A presentare la classifica sono stati gli stessi produttori di pasta durante la Fiera Tirreno CT a Carrara. Ecco cosa è emerso!

Gli spaghetti con il 14,4% dei consumi italiani conquistano il titolo di formato più amato, ma anche maggiormente rappresentativo della cultura italiana nel mondo. Quando si dice “Spaghetti” viene subito in mente il nostro Paese, insomma. Le penne rigate si stabilizzano in seconda posizione, ottenendo l’8,5% delle preferenze e i fusilli, che hanno un’origine araba, il 7%. Stando ai volumi del suo mercato, la pasta è amata in ogni sua forma. La produzione difatti è aumentata del 57% negli ultimi anni, con un salto da 9,1 a 14,3 milioni di tonnellate. I Paesi che ne producono oltre mille tonnellate sono diventati 48 (+77%) e ben 52 (contro i 30 del 2000) quelli che ne consumano almeno 1 kg pro capite all’anno.

Gli spaghetti fanno aumentare la produzione

Nonostante la concorrenza, la pasta made in Italy resta leader indiscussa del mercato, registrando una crescita costante. “L’Istat afferma che l’export di pasta italiana raggiunge il dodicesimo anno consecutivo di crescita: nel 2016 il balzo è stato del 6%. Un business sicuro e continuativo per l’Italia soprattutto per le grandi aziende come Barilla, De Cecco e le PL” si legge in una nota di Tirreno CT, mentre è l’associazione dei produttori, l’Aidepi, a spiegare che nel 2016 l’Italia ha esportato 2 milioni di tonnellate di pasta per un valore di oltre 3 miliardi di euro.

consumo spaghetti italia

I più golosi sono…

Oltre che primo produttore, l’Italia rimane anche il primo consumatore mondiale di pasta: in Italia ne mangiamo circa 30 chilogrammi pro capite l’anno, ovvero il doppio rispetto ad altri Paesi, anche se venezuelani, tunisini e greci ne vanno ghiotti: i consumi pro capitale vanno dai 10 e i 15 chilogrammi. Seguono gli americani, gli inglesi e gli svedesi con circa 8 chilogrammi. Tra i Paesi che importano maggiori quantità di pasta italiana, rimane in top position la Germania, che ha visto un incremento in volume di oltre il 5% dal 2014, seguita poi da Francia, Giappone e Russia. Importante, poi, è il mercato dell’Argentina che, per la forte presenza di italiani, ha raddoppiato la domanda del prodotto.

Fonte: Secolo d’Italia


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