
Il 47% delle transazioni senza contanti in Italia passa dalla ristorazione: un dato che conferma il ruolo del settore come motore della digitalizzazione nei consumi quotidiani.
Il 2025 segna una svolta definitiva per il mondo del food service: i pagamenti digitali hanno superato, in modo strutturale, il contante. Ma la vera notizia è che quasi uno su due avviene in un bar, un ristorante o un’attività del settore alimentare. A dirlo è l’ultimo Osservatorio Consumi Cashless di SumUp, che fotografa una ristorazione sempre più tecnologica, con transazioni digitali in crescita del +27,5% rispetto al 2024.
Un’Italia sempre più “cashless” – ma non ovunque allo stesso modo
Il dato nazionale nasconde profonde differenze locali. In Aosta si spende di più con carta nei bar, ad Ancona dominano i ristoranti, mentre Venezia primeggia per i fast food. Al Sud, Campobasso, Ancona e Catanzaro guidano la classifica delle città con la crescita più marcata dei pagamenti digitali, con aumenti che vanno dal +70% al +157% in un solo anno.
L’abitudine al pagamento elettronico si sta radicando anche nei centri più piccoli, segno di una nuova normalità nei comportamenti dei consumatori.
Scontrini più leggeri, clienti più assidui
Se da un lato aumenta la frequenza delle transazioni, dall’altro si riduce il valore medio dello scontrino cashless, sceso a 31,8 euro (-6,9% sul 2024).
Un calo che riflette una tendenza ormai consolidata: il pagamento digitale non è più riservato alle “cene importanti”, ma si estende al caffè del mattino, al pranzo veloce o all’aperitivo.
Nelle città più digitalizzate, come Genova (23,3 €) e Bologna (24,4 €), i clienti non esitano più a usare la carta o lo smartphone anche per importi minimi.
I settori trainanti: bar e ristoranti in testa
Nel 2025 la crescita dei pagamenti cashless è guidata da comparti che fanno dell’esperienza e della frequenza il proprio punto di forza:
• Bar: +37%
• Ristoranti: +35,1%
• Alimentari: +33,2%
• Fast food e food truck: tra +20% e +24%
Complessivamente, ristoranti (21,3%), bar (15,6%) e alimentari (12,3%) rappresentano oltre la metà di tutte le transazioni digitali in Italia.
Tecnologia di servizio: dal POS smart al menu digitale
Il boom del cashless va di pari passo con la diffusione di strumenti digitali integrati per la gestione quotidiana del locale.
Non più solo POS, ma ecosistemi completi che uniscono cassa, gestione ordini e pagamenti in un unico dispositivo. È il caso del nuovo SumUp Terminal, che grazie a fotocamera e intelligenza artificiale consente di digitalizzare menu, stampare scontrini e monitorare in tempo reale le performance del punto vendita.
Soluzioni di questo tipo non solo snelliscono le operazioni di cassa, ma liberano tempo al personale e migliorano l’esperienza del cliente, oggi sempre più abituato a pagamenti rapidi e contactless.
Il valore strategico del cashless per i ristoratori
Per i professionisti della ristorazione, la transizione digitale dei pagamenti non è solo una questione tecnologica, ma un vantaggio competitivo concreto:
• Riduce i tempi di incasso e di gestione del contante,
• Abbatte gli errori di registrazione,
• Offre dati utili per analizzare abitudini e flussi di spesa,
• Migliora la customer experience, soprattutto per i clienti internazionali.
Come spiega Umberto Zola, Responsabile Online Sales per l’Europa di SumUp:
«Il cashless è ormai trasversale e radicato. La ristorazione resta il cuore pulsante di questa trasformazione, con un pubblico sempre più pronto a vivere il digitale come parte dell’esperienza gastronomica.»
Conclusioni: una rivoluzione silenziosa ma irreversibile
La digitalizzazione dei pagamenti è diventata parte integrante della ristorazione italiana.
Non si tratta più di una tendenza, ma di una nuova infrastruttura del servizio, che ridefinisce il modo di lavorare in sala e di gestire la relazione con il cliente.
Per i ristoratori, adattarsi non significa solo accettare carte o wallet digitali, ma ripensare l’intero percorso del cliente – dal primo ordine al pagamento – in chiave di efficienza, semplicità e valore percepito.
Il futuro del ristorante passa anche da qui: più digitale, più veloce, più vicino alle abitudini di chi si siede a tavola.



