Pizza a cena? Ecco perché potrebbe essere una cattiva idea

Hai dormito male ma non capisci perché? In questo articolo potresti trovare la risposta che cerchi… Soprattutto se hai mangiato la pizza a cena!

Secondo un esperimento dell’Università di Uppsala, ai partecipanti a cui veniva somministrato cibo relativamente spazzatura come cioccolato congelato e pizza a cena, dormivano meno profondamente rispetto a quelli che mangiavano cibo sano.

15 ragazzi che non mostravano alcun disturbo del sonno si sono sottoposti allo studio. Divisi in due gruppi, per una settimana hanno mangiato il cibo indicato dai ricercatori, con istruzioni precise sulle quantità. 

Due diete diverse per misurare il sonno: yogurt magro a colazione e polpette a pranzo

Per una settimana ad un gruppo è stato chiesto di mangiare yogurt magro e muesli a colazione, spaghetti con piselli a pranzo e salmone al forno a cena.

Durante la stessa settimana, la dieta del secondo gruppo si è basata su yogurt più grasso e muesli più dolce a colazione, pasta con polpette e ketchup a pranzo, pizza surgelata e un pezzo di cioccolata dolce a cena.

Pizza a cena

Lo scopo? Misurare gli effetti del cibo sul sonno. Per farlo, i partecipanti hanno indossato dei misuratori di attività e hanno tenuto traccia delle informazioni sul loro sonno.
I partecipanti hanno anche dovuto trascorrere due giorni in un laboratorio del sonno. Lì hanno dormito con gli elettrodi sulla testa perché i ricercatori potessero misurare la loro attività cerebrale.

Pizza a cena sì o no?

I giovani partecipanti dei due gruppi hanno dormito lo stesso tempo per tutto il periodo dello studio, trascorrendo la stessa quantità di tempo in varie fasi del sonno. Però… La fase di sonno profondo non è stata così profonda per i soggetti che avevano mangiato pizza a cena e polpette a pranzo per una settimana.

Secondo Jonathan Cedernes, PhD e docente di biologia cellulare medica presso l’Università di Uppsala, i disturbi del sonno sonno causati da una cattiva alimentazione.
“Quello che si può trarre da questo studio è che i nostri cervelli non sono fatti per i cibi ricchi di grassi e zuccheri che abbiamo oggi”, ha commentato Cedernes. 


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