Abbiamo visto che bere birra migliora le funzioni cognitive, e non sono di certo gli appassionati a dirlo per poter bere di più, ma la scienza. La birra, come ben sappiamo, è una delle bevande più antiche al mondo, che vanta anche le sue divinità protettrici. Viene prodotta con il luppolo, responsabile del gusto amaro caratteristico di questa bevanda. Una birra in particolare modo “luppolata” sembra portare, secondo studi recenti, molti benefici per la salute. Stando ad una ricerca pubblicata di recentesu ACS Chemical Neuroscience, le sostanze chimiche estratte dal luppolo possono, secondo i test di laboratorio, inibire l’aggregazione delle proteine beta amiloidi, associate al morbo di Alzheimer (AD).
Prevenire l’Alzheimer bevendo (responsabilmente)
L’Alzheimer è una malattia neurodegenerativa, caratterizzata da perdita di memoria e cambiamenti di personalità. I danni irreversibili al sistema nervoso che porta questa malattia, si verificano prima che ci si renda conto di averla.
Tra le strategie di prevenzione c’è l’alimentazione. Vengono, infatti, in aiuto alimenti con funzione medicinale o nutrizionale. Per esempio, fiori di luppolo impiegati nelle birre, sono stati studiati come uno di questi potenziali alimenti. Studi precedenti suggerivano già che la pianta potesse interferire con le proteine associate all’Alzheimer. Alessandro Palmioli, Valeria Mazzoni, Ada De Luigi, Chiara Bruzzone, Gessica Sala, Laura Colombo, Chiara Bazzini, Chiara Paola Zoia, Mariagiovanna Inserra, Mario Salmona, Ivano De Noni, Carlo Ferrarese, Luisa Diomede e Cristina Airoldi sono i firmatari della ricerca. Gli autori hanno voluto, difatti, indagare quali fossero i composti chimici del luppolo ad avere questo effetto, grazie al finanziamento del Ministero italiano dell’Università e della Ricerca.
Per fare ciò, i ricercatori hanno creato degli estratti di quattro varietà di luppolo. Il metodo è simile a quello del processo di produzione della birra. I test hanno rivelato che gli estratti avevano proprietà antiossidanti. Questo significa che possono impedire alle proteine beta amiloidi (le proteine dell’Alzheimer) di aggregarsi nelle cellule nervose. Si è notato che quella con un alto livello di polifenoli ha mostrato una potente attività antibiotica e di inibizione dell’aggregazione.
In conclusione, il team ha testato l’estratto di Tettnang (un estratto del luppolo) e ha scoperto che proteggeva dalla paralisi legata all’Alzheimer, ma l’effetto non era pronunciato. I ricercatori affermano che questo lavoro non giustifica il consumo di birre più amare. Anzi, dimostra che i composti del luppolo potrebbero servire come base per prodotti nutraceutici che contrastino lo sviluppo dell’Alzheimer.