Al supermercato meglio comprare prodotti freschi o surgelati?

Elisabetta Bernardi

Elisabetta Bernardi

Frutta e ortaggi, meglio freschi o surgelati?

Abbiamo sempre sentito dire che uno dei modi migliori per prendersi cura della nostra salute è quello di mangiare una grande varietà di frutta e ortaggi. Hanno il vantaggio di essere alimenti a basso contenuto di calorie e al tempo stesso importanti fonti di vitamine, minerali e fibre. Inoltre, la frutta fornisce anche quantità elevate di composti correlati a un minor rischio di malattie croniche. La sfida dei produttori agricoli è sempre stata quella di trovare un modo per conservare le ottime qualità di questi alimenti fino al consumatore.

Ma cosa succede se non si può fare la spesa ogni giorno? Molti studi di confronto arrivano alla conclusione che frutta e verdura surgelate sono altrettanto buone, se non meglio in alcuni casi del prodotto fresco.

Attenzione alla riduzione del valore nutritivo

A meno, infatti, di non avere la possibilità di consumare un prodotto direttamente dopo la sua raccolta, ci sono buone probabilità che frutta e ortaggi che trovate nei banchi di un mercato o di un supermercato siano stati raccolti alcuni giorni prima e non sempre nel momento migliore per il loro grado di maturazione. Condizioni queste, che portano a una riduzione del valore nutritivo, perché quando un vegetale viene raccolto amidi e zuccheri vengono convertiti in anidride carbonica, acqua e altri sottoprodotti e che porta alla perdita di umidità e nutrienti, e a una maggiore suscettibilità al deterioramento microbiologico. La refrigerazione durante il trasporto contribuisce a rallentare il deterioramento della frutta e delle verdure, ma durante il viaggio a volte anche attraverso continenti, una notevole quantità del valore nutrizionale può perdersi.

I prodotti locali sono da preferire

Per mantenere alto il valore nutrizionale di un alimento è bene scegliere prodotti locali, di stagione, raccolti al massimo 2-3 giorni prima e consumarli nell’arco di una giornata cercando di preferire la cottura al vapore e non la bollitura. Se non ci sono queste attenzioni è più nutriente il prodotto surgelato.
 

Perché un vegetale destinato alla surgelazione viene raccolto nel momento della sua massima maturazione, surgelato a poche ore dalla raccolta e il freddo è il suo unico conservante

 
Viene pulito, a volte tagliato e per gli ortaggi c’è un processo di blanda cottura generalmente al vapore, o blanching, necessario per disattivare gli enzimi che potrebbero causare il deterioramento dell’alimento anche all’interno del surgelatore. Questo processo può determinare la perdita del 15-20% di vitamina C. Nonostante queste perdite, il prodotto dal punto di vista nutrizionale è molto competitivo perché anche i vegetali freschi possono perdere fino al 15% del loro contenuto di vitamina C al giorno se vengono conservati a temperatura ambiente. Per esempio i fagiolini, dopo circa 7 giorni dalla raccolta, anche se conservati a 4° perdono più del 70% di vitamina C.

I risultati di diversi studi mostrano che il contenuto delle altre vitamine, e delle sostanze ad azione salutistica sono pressoché simili nel prodotto fresco e in quello surgelato.

Ma c’è anche un’altra considerazione. Mettere in tavola ogni giorno, per ogni componente della famiglia, almeno tre porzioni di frutta e due di ortaggi, come raccomandato dagli esperti della nutrizione, può essere difficile. Soprattutto se non si può far la spesa ogni giorno. Ecco allora che i prodotti surgelati rappresentano una valida alternativa al prodotto fresco. E in certi casi, si tratta anche di prodotti più nutrienti.

meglio prodotti freschi o surgelati

La lotta allo spreco alimentare passa anche dal freezer

Nei Paesi industrializzati la quota maggiore degli sprechi avviene nelle fasi finali della filiera agroalimentare, in pratica nelle nostre case e nella ristorazione. Si butta il 30% dei cereali, l’equivalente di 763 miliardi di pacchi di pasta, il 20% di prodotti caseari, nella sola Europa 29 milioni di tonnellate ogni anno. Ma anche il 35% di prodotti della pesca, l’equivalente di tre miliardi di salmoni, il 20% di carne, l’equivalente a 75 milioni di mucche. Ma un dato fa veramente impressione. Quello della frutta, degli ortaggi e dei tuberi: circa la metà di questi prodotti viene buttata.
 

Un interessante studio condotto nei laboratori della prestigiosa università di Wageningen[1]ha dimostrato che un aiuto per ridurre lo spreco alimentare può arrivare dai prodotti surgelati

 
I ricercatori hanno condotto un’indagine online tra i consumatori di un gruppo rappresentativo di oltre 500 famiglie olandesi. Ortaggi e frutti di bosco se surgelati non vanno sprecati, mentre ciò si verifica molto spesso con il fresco, tanto che i ricercatori hanno concluso che di fronte alla grande quantità di rifiuti alimentari, potrebbe essere saggio scegliere spesso i cibi surgelati. Una seconda ricerca[2] ha dimostrato che l’utilizzo di alimenti surgelati produce il 47% in meno di rifiuti rispetto al consumo di soli alimenti freschi.

Ed è bene ricordare che sprecare cibo non significa soltanto una perdita economica per il consumatore. Con quanto si spreca si potrebbe sfamare un terzo della popolazione mondiale. E sprecare significa non solo non avere cibo sufficiente per tutti. Ma anche perdere le preziose risorse utilizzate nella produzione, come terreno fertile, acqua, energia, trattamenti antiparassitari. Insomma se si vuole bene all’ambiente e si vuole essere generosi con chi non ha risorse sufficienti dovremmo sprecare meno, anche comprando più spesso gli alimenti surgelati.

Dal punto di vista igienico i surgelati sono sicuri?

I surgelati sono alimenti conservati per azione del freddo mediante un processo speciale di congelamento rapido detto surgelazione. Il freddo viene applicato ininterrottamente a -18°C, a partire dalla produzione e mantenuto durante la distribuzione fino al consumo. Il processo di surgelamento consiste nella rimozione rapida del calore dagli alimenti, metodo che consente di mantenere quasi inalterate tutte le caratteristiche organolettiche e nutrizionali.

Visto che utilizzano solo il freddo come conservante, gli alimenti surgelati non contengono né conservanti né coloranti. Perché un alimento surgelato si mantiene a lungo? Perché non rende disponibile l’acqua per la vita dei batteri e l’attività degli enzimi che deteriorano gli alimenti. Inoltre la conservazione a bassa temperatura stabilizza il prodotto nel tempo perché è sfavorevole allo sviluppo batterico che risulta quasi nullo a -12°C e anche perché le reazioni chimiche, responsabili dell’alterazione organolettica e della perdita del valore nutritivo, vengono fortemente rallentate.

In conclusione è bene alternare le fresche insalate alle verdure cotte. Anche surgelate per avere a tavola ogni giorno almeno cinque porzioni tra frutta e ortaggi. Non scordiamoci poi del pesce, che andrebbe consumato almeno due volte a settimana. Anche in questo caso con il pesce surgelato non ci sono scarti, spesso possiamo risparmiare e i valori nutrizionali sono paragonabili al prodotto fresco.

[1]Janssen AM, Nijenhuis-de Vries MA, Boer EPJ, Kremer S. Fresh, frozen, or ambient food equivalents and their impact on food waste generation in Dutch households. Waste Manag. 2017 Sep;67:298-307.
[2]Martindale W. The potential of food preservation to reduce food waste. Proc Nutr Soc. 2017 Feb;76(1):28-33.


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