Quale sarà il futuro della ristorazione e la generazione Z?

Non è un mistero che i giovani stiano abbandonando la ristorazione. La generazione Z cerca lavori più sicuri ma, soprattutto, meglio remunerati.  

Come avvicinare la generazione Z alla ristorazione?

Recentemente, le dichiarazioni di Alessandro Borghese sui giovani che non vogliono lavorare hanno alzato un polverone. In molti, poi, hanno detto la propria. E in molti hanno preso le difese dei giovani. Secondo Valerio Beltrami, presidente delll’Associazione maître italiani ristoranti e alberghi, bisogna partire dalle scuole alberghiere per salvare il settore e le professioni che lo riguardano. «I ragazzi vanno valorizzati e stimolatiHanno bisogno di fare più lezioni pratiche, magari stando fuori dalla scuola. E dobbiamo essere noi a trasmettere la passione per questo mestiere».

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La maggior parte dei giovani, però,  vuole un lavoro flessibile. Allo stesso tempo non accetta un pieno di smart working. Un’indagine condotta dall’agenzia Umana, il 57% degli intervistati vorrebbe un lavoro flessibile. Ovvero, avere la possibilità di cambiare azienda e posizione nel corso della carriera. Nel target femminile, oltre la metà prevede il proprio futuro in ambito Stem, ovvero nel settore tecnologico e scientifico.

Quali i settori in cui i giovani preferiscono trovare impiego?

Secondo l’indagine, la preferenza della generazione Z va ad un lavoro in linea con le proprie passioni (39%), un lavoro che dia l’opportunità di viaggiare (23%) e di conoscere nuove persone (16%), dinamico (14%). I ragazzi, che negli ultimi che hanno vissuto l’esperienza della dad negli ultimi anni, hanno dichiarato di preferire un lavoro che non sia totalmente in smart working (59%). Circa il 60% dei giovani intervistati ritiene fondamentali avere prospettive di crescita e di carriera. Il campione coinvolto nell’indagine ritiene importante che un lavoro metta in campo abilità quali il problem solving (37%) e la creatività (25%).

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Intelligenza emotiva, pensiero critico (entrambe al 13%) e leadership (12%) passano in secondo piano.

Dove si immaginano i giovani lavoratori tra qualche anno? Al 25% troviamo la sanità, al 17% il settore del turismo e della ristorazione, seguito dal settore della moda (11%) e dei sistemi integrati di comunicazione (10%). Forte interesse, anche se minore, verso le energie rinnovabili (9%).


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