Riaperture bar: il consumo al banco è vitale e può avvenire in sicurezza

Parliamo della situazione dei bar. Ad esprimersi, dopo il decreto, l’Istituto Espresso Italiano (Iei). Che tutela e promuove la cultura dell’espresso e del cappuccino italiani di qualità. Ne fanno parte torrefattori, costruttori di macchine per caffè e macinadosatori. Ma anche altre aziende della filiera.
 

La situazione dei bar dopo il decreto

Con il decreto del 26 aprile, si è avviata una parziale apertura delle attività ristorative. L’Istituto Espresso Italiano commenta: “Bene la riapertura dei bar. Ma è fondamentale riaprire anche il consumo al banco”.  
Non è la prima associazione a lamentare le nuove misure. Molte, infatti, le attività ristorative di ogni tipo che non possiedono nemmeno uno spazio esterno.
 

 
L’Istituto sottolinea: “I bar hanno già dimostrato durante questo lungo periodo che il consumo, anche al banco, può essere fatto in totale sicurezza per i consumatori”. Inoltre, aggiunge: “Non tutti i bar dispongono di spazi esterni. Ma l’economia di questi si basa proprio sul rapido consumo in piedi al banco”.
 
Luigi Morello, presidente Iei, afferma: “Già nel primo lockdown, siamo stati al tavolo nazionale della Prefettura di Brescia. Organizzando insieme le simulazioni delle prime riaperture. Quindi siamo sicuramente a favore della ripartenza in sicurezza dei bar e ristoranti.”
 
Il presidente sottolinea anche che “Gli esercenti nel 2020 hanno fatto investimenti per mettere in sicurezza i locali. Sia per i dipendenti sia per i clienti. Sono stati attrezzati i banconi dei bar, i tavoli interni come quelli esterni.”
 
Morello prosegue: “Per questo riteniamo che il servizio al banco del caffè, per sua natura veloce, se impostato con i giusti distanziamenti e divisori possa essere svolto in totale sicurezza. Come d’altronde è stato sempre concesso in altri contesti persino durante i lockdown.”
 
Infine, Luigi Morello specifica: “Questo sia per non bloccare un punto di reddito fondamentale per i bar, sia per permettere di lavorare a chi non ha spazi esterni”.
 
E uno studio del maggio scorso, all’agenzia YouGov, si ricorda che il 72% dei consumatori si dichiarava pronto anche a pagare di più il caffè al bar in presenza di una maggiore sicurezza nel luogo di consumo.
 
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