Rincari sulla spesa: aumentano i prezzi di pasta e farina

Dopo luce, gas e carburante anche la spesa degli italiani subirà rincari anche del 25%

Il 2021 non è solo l’anno della ripresa, ma anche quello dei rincari. Dovremo fare i conti con rincari che il Codacons ha stimato essere di circa 1.500 euro in più a famiglia. È previsto, infatti, l’aumento dei prezzi sui generi alimentari.

Rincari sulle spesa: ecco le stime per le feste natalizie

A ridosso delle feste natalizie le notizie non sono delle più confortanti. L’aumento dei prezzi sarà pari a 1,4 miliardi di euro. Per i pranzi e le grandi cene delle festività la spesa prevista è intorno ai 100 milioni in più rispetto agli ultimi anni. Un salasso.
Qual è il motivo di questo folle rincaro? L’aumento e la carenza di materie prime che stanno subendo molti settori produttivi si ripercuote a cascata anche nelle nostre dispense e nelle nostre tavole. Non dovremo stupirci, quindi, dello scontrino del supermercato.

Quanto costerà la spesa dopo i rincari?

Un rincaro del 25% (fino a 2,5 euro al chilo) per le zucche, simbolo del periodo autunnale e della festa di Halloween che caratterizza questo periodo. Ai produttori, invece, le zucche vengono pagate tra 40 e 60 centesimi al chilo.
Per il 2022 non ci sono previsioni rosee: è stato stimato un aumento di pane, pasta, pandori, panettoni e dolci che si aggirerà al 10%. Rincari, inoltre, anche per pesce, carni e salumi del 2,5%.
Aumenti anche per vini e spumanti, ortaggi e frutta (compresa quella secca). Anche per i beni di prima necessità (shampoo, cura del corpo e detersivi) son previsti aumenti: costeranno alcuni centesimi in più rispetto allo standard a cui siamo abituati.

Iva al 5% per il comparto Horeca

Aumenti anche per il settore dell’Horeca. E dalle associazioni di categoria arrivano proposte per l’abbassamento dell’iva ed evitare rincari sulla spesa.
«L’abbassamento dell’Iva dal 10 al 5 per cento è possibile per la ristorazione, ed è previsto dall’Europa sulla base delle Direttive 2006/112/CE del 28 novembre 2006 e 2009/47/CE del 5 maggio 2009. Il taglio all’aliquota, che MIO Italia propone, è al centro di una lettera aperta indirizzata al Ministro della Transizione ecologica». Sono le dichiarazioni di Paolo Bianchini, presidente dell’associazione di categoria MIO Italia, Movimento Imprese Ospitalità.
Che continua: «Portare l’Iva al 5% scongiurerà l’aumento dei prezzi al consumo, inevitabile a causa dell’impennata dei costi delle materie prime e del relativo caro-bollette, e restituirà ossigeno alle micro e piccole imprese del settore Horeca».


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