
Se fino a pochi anni fa i centri commerciali e le stazioni erano semplici luoghi di passaggio, oggi le food court sono diventate veri e propri hub sociali e commerciali per la ristorazione fuori casa, dove la ristorazione organizzata trova spazio, flussi costanti e una clientela variegata. La III° edizione dell’Osservatorio Food Court, presentata al Food Service Forum 2025, conferma un trend in rapida evoluzione: nuove aperture, restyling degli spazi, innovazione dei format e un focus crescente sul consumatore.
Food court: il cuore pulsante del fatturato nei centri commerciali
I numeri parlano chiaro: per il 75% dei gestori, il fatturato per metro quadro dei brand presenti in food court supera quello delle altre aree della galleria. Di conseguenza, negli ultimi tre anni l’83% dei gestori ha investito in nuove aree ristorative o nel restyling di quelle esistenti, mentre il 38% prevede ulteriori aperture entro il 2027, per un totale complessivo di oltre 23.800 mq.
La ristorazione si conferma una delle principali merceologie dei centri commerciali: è la seconda per numero di punti vendita e la terza per fatturato, con oltre 1,1 miliardi di euro annui e una produttività media di 4.500 €/mq. Anche considerando il lieve rallentamento previsto nel 2025, le food court restano un motore strategico di crescita, grazie a operatori stabili e un turnover contenuto, pari solo al 5%.
Food court nei travel hub: dove il viaggio incontra la ristorazione
Negli aeroporti e nelle grandi stazioni, le food court non sono semplici spazi di ristoro, ma elementi chiave dell’esperienza del viaggiatore. Con flussi medi di 56 milioni di passeggeri all’anno per asset, tassi di occupazione superiori al 98% e superfici medie di oltre 2.200 mq, questi spazi ospitano un mix equilibrato di brand locali (26%), nazionali (48%) e internazionali (26%).
La capacità di intercettare un pubblico eterogeneo e ad alta propensione alla spesa rende il travel retail uno dei segmenti più redditizi e strategici per i brand, particolarmente adatto a chi dispone di format strutturati e facilmente riconoscibili.
Brand e format: un mercato in rapida espansione
Il segmento delle food court è relativamente giovane: molte insegne hanno iniziato a investire solo dal 2011. Nel 2025, ogni brand aprirà in media 3 nuovi punti vendita, con previsioni di 6 aperture per il 2026, a conferma di un’espansione costante.
La distribuzione geografica evidenzia una forte concentrazione al Nord e nelle grandi aree metropolitane, mentre Centro e Sud mostrano ancora margini significativi di crescita. I format più diffusi sono:
• Fast casual: 52%
• Fast food: 26%
• Casual dining: 22%
Il price point medio rimane tra 10 e 20 €, coerente con l’accessibilità tipica della food court. La permanenza media del consumatore varia da meno di 30 minuti a un’ora, confermando la vocazione di questi spazi a pasti veloci e break rapidi, perfetti per chi cerca efficienza senza rinunciare alla qualità.
La domanda e le sfide per i brand
Le food court si confermano luoghi di consumo trasversali, con una clientela composta principalmente da famiglie (44%) e professionisti (33%). La Gen Z si distingue come il target più assiduo: circa metà dei giovani visita questi spazi più volte al mese, rispetto al 37% della media dei frequentatori.
Nonostante le opportunità, i brand devono affrontare alcune sfide strategiche. Il 44% segnala una carenza di unità disponibili, evidenziando come la domanda cresca più velocemente dell’offerta. Inoltre, il consumo serale rimane un punto critico: solo il 19% dei punti vendita registra trend positivi a cena, a conferma che le food court restano principalmente centrate sul pasto principale diurno.
Esperienza del consumatore: emozione e rapidità come driver decisivi
La III edizione dell’Osservatorio Food Court, realizzata con il contributo di oltre 50 aziende e partner scientifici, tra cui Ipsos Doxa, conferma come le food court siano oggi spazi strategici per il consumatore. La ricerca sul consumatore finale mette in evidenza alcuni insight chiave: la Gen Z visita questi spazi più volte al mese nel 51% dei casi, contro il 32% dei Boomers, e percepisce le food court come veri luoghi di socializzazione, mentre i più maturi li considerano principalmente punti funzionali per il pasto.
I due driver principali di scelta, comuni a tutte le generazioni, restano la varietà dell’offerta e la rapidità del servizio. In termini di preferenze gastronomiche, la cucina tradizionale continua a essere la più apprezzata tra Gen X (71%) e Boomers (77%), mentre tra i giovani cresce l’interesse per Sushi/Poke (21%) e cucina vegana/vegetariana.
Parallelamente, il test pilota del Behavior and Brain Lab IULM presso Oriocenter ha evidenziato l’importanza dell’esperienza emotiva, che si rivela determinante quanto quella razionale: brand noti, esposizione visibile dei prodotti e ambienti immersivi generano un alto engagement, influenzando direttamente la scelta finale del consumatore, con un +76% di engagement per il ristorante scelto.
Food Service Forum 2025: food court e franchising al centro della crescita
Con oltre 150 manager e 30 top brand italiani e internazionali, il Food Service Forum 2025 ha confermato il ruolo strategico delle food court e del franchising nello sviluppo della ristorazione commerciale. Al centro del dibattito: crescita sostenibile, strategie HoReCa e collaborazione tra industria e operatori, elementi chiave per rafforzare l’intero comparto.
I dati YTD di Confimprese-Jakala evidenziano una crescita complessiva dello 0,5%, nonostante il mese di ottobre registri una leggera flessione (-2,5%). Gli interventi di aziende come Lactalis e il Consorzio Mortadella Bologna hanno sottolineato come il canale fuori casa non sia solo un’opportunità di vendita, ma una vera e propria leva strategica di business per il settore.
Franchising e food court: una combinazione strategica per crescere
La combinazione tra franchising e food court si conferma una delle leve più efficaci per lo sviluppo della ristorazione commerciale. La short list dei migliori franchisor e delle food court preferite dai brand mette in evidenza come due elementi siano fondamentali: format replicabile e location strategica.
Le food court offrono vantaggi unici: alta visibilità, flussi di visitatori costanti e qualificati, e la possibilità di testare nuovi concept o varianti di menu con rischio contenuto. Il franchising, dal canto suo, consente di scalare rapidamente, mantenendo standard operativi e qualità controllata, elementi imprescindibili per garantire coerenza e fidelizzazione del cliente su più punti vendita.
L’integrazione tra queste due leve permette quindi ai brand di accelerare la crescita e massimizzare l’efficacia delle proprie strategie: chi sa combinare una proposta coerente con il pubblico delle food court e un modello replicabile attraverso il franchising ottiene un vantaggio competitivo significativo, riuscendo a conquistare nuovi mercati con velocità e solidità.
Esperienza, efficienza e engagement: la strategia vincente delle food court
Le food court non sono più semplici aree di ristoro, ma veri e propri hub della ristorazione moderna. Capacità di attrarre target diversi – dai giovani alle famiglie – flussi costanti di visitatori e alta produttività dei brand le rendono una piattaforma ideale per sperimentare nuovi format, testare concept innovativi e scalare rapidamente.
Per i professionisti della ristorazione, entrare in questo ecosistema significa più che aprire un punto vendita: significa ottimizzare spazi, menu e servizi, ma soprattutto progettare esperienze memorabili che combinino efficienza operativa, identità di brand chiara ed engagement emotivo.
Chi saprà integrare questi elementi avrà un vantaggio competitivo significativo, capace di distinguersi in un mercato sempre più dinamico e in continua evoluzione, dove la capacità di innovare e adattarsi è la chiave del successo.



