Ristorazione: in italia il settore è in crescita

I ristoranti italiani mediamente hanno più lavoro, ma per pochi chef

Dopo che la crisi ha fatto chiudere i battenti a 26.000 tra bar e ristoranti, i consumi per i pasti fuori casa sono tornati in crescita e così i locali hanno iniziato ad assumere nuovamente personale. A stabilire che la ristorazione italiana è in salute e si sta riprendendo è la Federazione Italiana Pubblici Esercizi che qualche giorno fa ha presentato a Firenze un’indagine nell’ambito di Food and Wine in Progress, evento dedicato alle eccellenze della produzione agroalimentare e della ristorazione, giunto alla sua seconda edizione.
 
La FIPE ha spiegato che i consumi per i pasti in casa continuano a scendere (-12% dal 2007 al 2015) e di pari passo i locali pubblici stanno aumentando i coperti, tanto che si registrano 96.000 addetti in più dal 2008 al 2015, pari a +1,5%. Il 72% dei dipendenti occupati nel settore è under 40: più nello specifico il 17% ha meno di 20 anni, il 31% è tra i 20 e i 30 anni, il 24% fra i 30 e i 40, il resto è over 50. Altro dato che balza all’occhio è che uno su quattro è straniero e il 54% è donna. Tre su quattro hanno un contratto a tempo indeterminato, il 18% a tempo determinato e il resto è stagionale. I voucher hanno contribuito ai trend positivi: 63.000 esercizi pubblici solo lo scorso anno hanno utilizzato questo metodo di pagamento per ampliare l’organico.
 

In un settore in crescita, le imprese della ristorazione faticano a trovare alcune figure professionali. Fra le più richieste troviamo: cuochi, aiuti cuochi, camerieri, baristi, pasticceri e gelatai artigianali.

 
La FIPE sostiene che le scuole dovrebbero essere più aperte al dialogo con le imprese e le aziende, in modo tale da indirizzare i giovani verso settori che ne hanno maggior bisogno.
 
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