Ristorazione in ripresa. Le stime di Sangalli, presidente di Confcommercio

Quest’anno la spesa turistica recupererà 11 miliardi: dati incoraggianti ma molto distanti da quelli registrati nel 2019, prima della pandemia

Intervistato dal Messaggero, il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli sostiene che nel 2023 si uscirà dalla crisi una volta per tutte. Ammette che c’è ancora tanta strada da fare, soprattutto per hotel, bar e ristoranti.

Pil in crescita, cauto ottimismo

Secondo i dati diffusi da Confcommercio, il Pil nazionale attualmente è a +3,7% e la ripresa viene confermata anche dall’Istat. La ripresa, tuttavia, non sarà omogenea per tutti i settori: a differenza di quanto avviene nel settore della manifattura e delle costruzioni, il turismo, la cultura e la ristorazione riprenderanno vigore completo, molto probabilmente, solo all’inizio del 2023.

Il turismo è il settore che ha sofferto di più

Carlo SangalliIl turismo, soprattutto quello estero, è ancora molto lontano da una vera ripresa. Come afferma Carlo Sangalli, per l’anno in corso si stima una crescita delle spese turistiche del 18,8%. Tradotto in cifre sono circa 11 miliardi di euro in più rispetto al 2020. Ma anche in questa ipotesi favorevole, il giro d’affari sarà inferiore del 50% rispetto ai livelli del 2019, con una perdita di oltre 65 miliardi di euro.

Tra tutti, il lavoro indipendente è stato il più colpito dalla crisi causata dalla pandemia. “Ad aprile si scontava, rispetto a febbraio del 2020, una riduzione del 6,6% di occupati in questa posizione – dichiara Sangalli al Messaggero – vale a dire 347 mila persone, un numero importante. Finita l’emergenza andranno messe in pista robuste politiche attive fondate sul rapporto tra cura delle competenze e servizi pubblici e privati per l’impiego”.

Sangalli promuove a pieni voti le riaperture avvenute fino ad ora, insieme ai progressi della campagna vaccinale. Questi due punti sono e saranno fondamentali per rimettere in moto l’economia italiana.
I numeri sono incoraggianti: ad oggi si sono superate le 40 milioni di dosi di vaccino somministrate. 27 milioni di italiani hanno ricevuto almeno 1 dose; quasi 14 milioni hanno terminato il percorso vaccinale. Di questo passo, entro poche settimane, si raggiungerà la tanto agognata immunità di gregge.


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