Tecnologia in cucina: nel futuro gli chef andranno in pensione?

Robot che preparano la pizza e la consegnano a casa dei clienti, robot multifunzione, forni all'avanguardia... che ruolo avrà lo chef del futuro in cucina?

Automatizzare per contenere i costi. Automatizzare per essere più rapidi nel servizio. Automatizzare per avere bisogno di meno personale. Automatizzare per limitare l’errore umano. La parola d’ordine, negli ultimi anni, è sempre quella: automatizzare.
La tecnologia in cucina non è mai mancata. I fast food, già negli anni ’50, avevano iniziare ad introdurre le prime macchine che semplificavano (e riducevano) il lavoro manuale. Negli ultimi tempi, complice la pandemia che richiede il minor contatto possibile, la tecnologia e l’intelligenza artificiale hanno preso ancor più piede nelle cucine (e non solo). Un esempio su tutti è il distributore di pizza automatico aperto a Roma qualche mese fa. La macchina è in grado di preparare l’impasto in pochi secondi, stenderlo, farcirlo e cucinare la “pizza”, senza il benché minimo intervento dell’uomo.

Anche i camerieri robot si stanno facendo largo sempre più. Non è difficile trovarli in qualche all you can eat o ristorante esclusivo (anche come semplice elemento che desta curiosità).

Sempre meno costose, sempre più richieste

Le IA, intelligenze artificiali, diventano sempre più economiche e fanno gola alle grandi catene. La tecnologia in cucina sta facendo passi da gigante, in pochissimo tempo.
Flippy, creata da Miso Robotics, ad esempio, ha il compito di girare (flip) gli hamburger sulla griglia e preparare patatine e altri piatti che richiedono frittura. Niente più scottature o incidenti con l’olio bollente, quindi. Attraverso una piattaforma analitica viene definita con precisione la cottura dei prodotti. Il collegamento al registratore di cassa permette altresì di abbattere i tempi tra ordinazione e preparazione. Costo? 30.000 dollari (l’equivalente di un dipendente per 1 anno) oppure in “affitto” per 1.5000 dollari al mese.

Anche l’Italia è pioniera di robot per la ristorazione. A Torino, infatti, ha preso vita Cecilia.ai, una stazione automatizzata per i cocktail, progettata dalla Makr Shakr. Si “comanda” tramite uno schermo touch. Una volta scelto il cocktail, sarà mixato in 30 secondi, pronto da gustare.

Sally, prodotta da Chowbotics, è una macchina studiata per preparare insalate mescolando fino a otto diversi ingredienti freschi. Tramite un kiosk incorporato alla macchina è possibile comporre il proprio pranzo in pochi click: divertente e sorprendente!


E che dire invece del robot progettato a Londra (dal costo di circa 250.000 sterline) in grado di cucinare come uno chef? Sa preparare i sughi autonomamente, cucinare la pasta… e molto altro ancora!


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