Trend consumi surgelati 2017: al top ittici, vegetali, pizze e snack

Crescono i vegetali naturali surgelati

Un’analisi dettagliata dei dati 2017 sui surgelati permette di constatare una crescita in ogni segmento merceologico. Il comparto dei surgelati ha risposto egregiamente alle richieste del mercato sempre più condizionate dai suggerimenti dei nutrizionisti, ma anche dall’esplosione di nuove tendenze alimentari (quali vegetariani e vegani) e dalla forte domanda di prodotti “biologici” e “tradizionali”. Ecco quindi spiegata la crescita dei vegetali naturali e in particolare delle zuppe, dei passati e dei minestroni (e, tra questi, dei ricettati cresciuti dell’8,5% rispetto all’anno precedente). I vegetali surgelati consumati nel 2017 – tra retail e catering – sono stati 402.450 tonnellate (+1,8% rispetto al 2016), che li ha consacrati come un “every day product”, presente nelle preparazioni gastronomiche di tutti i giorni.

consumi surgelati

Ottimo il comparto ittico

Performance al top anche per l’ittico: nel 2017, ne sono state consumate 113.400 tonnellate, con una crescita di 5 punti percentuali rispetto all’anno precedente.
Nel solo canale retail, il pesce naturale registra un incremento del +7%, seguito a breve distanza da mollane e crostacei (+ 6,7%); ma anche le versioni panate e pastellate chiudono l’anno con risultati lusinghieri (+3%). I consumatori ormai apprezzano la qualità e soprattutto il “servizio” di questi prodotti (già puliti e pronti al consumo), consapevoli anche delle tecniche di lavorazione ottimali messe in atto dalle aziende produttrici e della sostenibilità della produzione garantita dalla certificazione MSC (Marine Stewardship Council) di cui molte aziende del settore si sono ormai dotate.

Pizze e snack

Crescono anche pizze e snack, che complessivamente registra nel 2017 una crescita del +2,1% rispetto al 2016, con un consumo di 91.500 tonnellate.
Questo segmento merceologico ha fatto passi da gigante sia in termini di innovazione che di qualità: l’offerta è divenuta sempre più varia, i prodotti sempre più simili a quelli “artigianali”, con un occhio di riguardo anche alle mode alimentari del momento, come l’uso di farine integrali o di kamut e le versioni senza glutine. Da registrare l’exploit dei consumi delle “pizze grandi”, che guadagnano un +7% sul 2016.

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Gli altri prodotti in crescita

La fine della crisi economica ha arrestato anche la decrescita (molto forte negli ultimi 6-7 anni) del settore dei piatti ricettati, che finalmente hanno iniziato a risalire nei volumi. Nel 2017, ne sono state acquistate 45.500 tonnellate (tra retail e catering), con un incremento del +1,9% rispetto all’anno precedente. Alta qualità degli ingredienti, ricettazioni tradizionali ma nello stesso tempo innovative, velocità nelle modalità di preparazione, attenzione al bilancio nutrizionale rappresentano le prerogative principali che fanno di questa categoria la migliore risposta alle necessità dei consumatori e del loro rinnovato stile di vita, che lascia sempre meno spazio alle preparazioni alimentari domestiche.
Le patate surgelate – dopo la flessione del biennio 2015-2016 – fanno registrare nello scorso anno un balzo in avanti del +1%, per un totale di 145.350 tonnellate di patate consumate. Una menzione speciale meritano le tradizionali patate fritte, che tornano a crescere confermando l’alto gradimento dei bambini e non solo.

Continua, invece, la frenata nei consumi di prodotti a base di carne, soprattutto rossa (-2,3% nel 2017), influenzata senza dubbio dai nuovi stili alimentari emergenti, che spingono i consumatori verso una dieta più ricca di vegetali. In caduta anche le paste semi-lavorate, che registrano nel complesso un -10%.

Fonte: IIAS


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